In questi ultimi mesi il miglioramento a livello di gioco di squadra della nostra nazionale italiana credo sia sotto gli occhi di tutti (anche perché fare peggio della gestione Ventura credo fosse francamente impossibile) ma la cosa che fa più pensare e che trasferire un po’ di tristezza è la difficoltà purtroppo che abbiamo nel fare gol e la cosa è un po’ paradossale visto che noi siamo stati negli anni d’oro una terra di grandi bomber.
Nelle nostre fila azzurre abbiamo annoverato attaccanti fenomenali (Gigi Riva, Paolo Rossi, Christian Vieri, Pippo Inzaghi, Alberto Gilardino, Luca Toni ecc ecc) che tutto il mondo ci invidiava. Ora, in questo momento storico, perché non riusciamo più a trovare un bomber che ci scaldi il cuore? I nuovi “eroi”, i vari Belotti, Immobile, Zaza, Balotelli (quando gli va di giocare) e gli altri… perché non riescono ad entrarci nel cuore? Sarà colpa del nostro campionato, come sostiene qualcuno, poco allenante?
Perché Immobile nel nostro campionato segna con pazzesca regolarità mentre poi appena indossa la maglia azzurra sembra il fratello scarso del micidiale attaccante ammirato in biancoceleste? Perché Belotti è regredito cosi tanto da essere addirittura escluso dalle convocazioni? Può essere soltanto colpa dell’infortunio patito qualche mese fa? Di Balotelli francamente non parlo perché ritengo che, come per Cassano, lui abbia gettato al vento un talento straordinario con comportamenti e scelte sempre sbagliate. Il Ct Mancini nelle prime sue convocazioni gli aveva ridato fiducia ma alla luce dei fatti sembra essere stata l’ennesima scelta azzardata. Il Ct in questi primi sei mesi azzurri ha convocato ben 18 attaccanti utilizzandone però soltanto 11. Sono rimasti ai margini soltanto l’ormai dimenticato Pellè, l’ultratrentenne Quagliarella, e i bomber di provincia, su tutti Caputo dell’Empoli e Inglese del Parma. Poi ci sono i dimenticati: El Shaarawy e Gabbiadini.
In aiuto in questo momento non ci vengono neanche gli “oriundi” come fu magari nel mondiale 2006 quando fu inserito nella nostra nazionale un giocatore prezioso come Mauro Camoranesi che non era un attaccante ma un jolly importante. La Spagna in questi anni di ricostruzione ha potuto naturalizzare Diego Costa, noi avremmo potuto fare lo stesso con Mauro Icardi, ma il fenomenale bomber argentino ha scelto la sua patria, l’Argentina.
Ci restano allora poche soluzioni e molto lavoro da fare sul campo… non c’è credo altra strada. Non possiamo attingere a scorciatoie di nessun genere e quello che ci si chiede allora è questo: torneremo prima o poi ad esultare per un gol di un grande numero 9 azzurro?
Massimo Papitto