E’ stato causato dalla forte velocità l’incidente in cui lo scorso 24 maggio persero la vita Estella e Camilla Aversa, mamma e figlia di Ceccano. Lo ha stabilito il perito nominato dalla Procura.
Novità che confermano le prime indagini avviate dai carabinieri. Nel verbale dei militari già si evincevano le responsabilità di Agostino Alessandrina, il medico dell’esercito residente a Viterbo di 53 anni che quel giorno si trovava alla guida di una Audi A5. Il punto d’urto, secondo i militari che hanno provveduto a ricostruire la dinamica dell’incidente, sarebbe stato rilevato sulla corsia dove viaggiava la Ford Fiesta guidata da Estella Aversa. Sempre secondo quanto verbalizzato dai carabinieri la donna aveva appena superato un rettilineo mentre la macchina guidata da Agostino Alessandrina proveniva da una curva.
Dal verbale si evinceva altresì che c’era stato uno scontro frontale che aveva interessato le parti anteriori sinistre delle due autovetture. Cosa non meno importante inoltre è che, secondo il perito della procura, l’uomo viaggiava ad una velocità molto sostenuta. Al momento, il perito della famiglia, l’ingegnere Mauro Cocco, sta preparando una relazione che verrà consegnata in tempi brevi sul tavolo del magistrato inquirente.
Nel frattempo si è ancora in attesa dei risultati dell’esame autoptico. Risultati che chiuderebbero il cerchio delle indagini. Il padre di Estella, che vive a Ceccano e che adesso è rimasto completamente solo, chiede che sia fatta giustizia. Quel giorno la figlia Estella, che svolgeva il lavoro di rappresentante presso una ditta multinazionale, si era recata nel territorio pontino per un appuntamento di lavoro.
La figlia di Camilla che frequentava con ottimo profitto il liceo classico di Palestrina ( Estella per motivi di lavoro si era trasferita da poco nel comune romano) insieme alla sua amichetta del cuore, l’unica che si è salvata dal tragico sinistro, avevano deciso di accompagnare la madre per farle compagnia. In macchina sarebbero stati ritrovati i libri di scuola che la ragazza si era portata dietro per studiare. Avevano un appuntamento di lavoro da sbrigare a Maenza e poi sarebbero ritornate a Ceccano dove viveva il papà della 47enne. Invece in territorio di Prossedi la tragedia che ha sconvolto l’intera collettività ciociara. I professori di Camilla hanno fatto sapere al nonno che la nipote era stata ammessa all’esame di maturità con il massimo dei voti. Camilla oltre ad essere una studentessa modello era una bellissima ragazza dal carattere allegro e solare.
pm