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Calcio – Zlatko Dedic dice addio al calcio giocato: fu grande al Frosinone e portò la Slovenia ai mondiali

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Zlatko è nato a Bihac, oggi Bosnia Herzegovina, ma nel 1984 era ancora Jugoslavia da una famiglia di origine slovene. La famiglia Dedic si trasferì ben presto a Capodistria, bellissima ed elegante città a pochi chilometri da Trieste e proprio a Koper (o Capodistria) Zlatko cominciò a giocare a calcio. Cresciuto nel Koper, nel 2001 viene ingaggiato dal Parma. Nel club emiliano gioca tre campionati nella Primavera prima di essere girato in prestito all’Empoli, in Serie B, dove scende 10 volte in campo, senza realizzare reti.

Nella stagione successiva, tornato a Parma, esordisce in prima squadra giocando in Coppa Italia, competizione nella quale mette a segno le sue prime 2 reti in Italia. L’esordio in campionato arriva il 21 settembre 2005 in Roma-Parma 4-1. Nella prima parte della stagione totalizza 10 presenze in campionato, senza mai andare in rete.

A gennaio viene quindi girato in prestito alla Cremonese in Serie B. La formazione lombarda a fine stagione retrocede in Serie C1, nonostante le 5 reti in 18 presenze messe a segno dall’attaccante sloveno.

Durante l’estate 2006 torna al Parma, dove non è tra le prime scelte del tecnico Stefano Pioli, che lo impiega in campionato in sole 6 occasioni. Dedic trova invece spazio in Coppa Italia (4 presenze e 3 reti) e in Coppa Uefa (4 presenze e un gol). In scadenza di contratto, nel gennaio del 2007 viene ceduto per 100.000 euro al Frosinone, in Serie B, firmando un contratto quadriennale. Con la maglia frusinate mette a segno 2 reti nella seconda metà della stagione, e altre 4 nella prima metà di quella successiva. A causa della mancanza di spazio e per dissidi tattici con l’allenatore Alberto Cavasin nel gennaio del 2008 viene ceduto in prestito al Piacenza, con cui realizza dieci reti (di cui 7 su rigore) decisive per la salvezza degli emiliani.

Il Frosinone nel 2006 aveva centrato la prima storica promozione in B e sotto la guida di Iaconi stava facendo benissimo. In un campionato che definire difficile è un semplice eufemismo, Iaconi chiese un attaccante mobile, da affiancare a Margiotta o Castillo. Inizialmente il nome Zlatko Dedic avrebbe potuto significare solo un sogno, ma il duo Stirpe-Graziani è abituato ad affrontare le sfide impossibili e spesso a vincerle. A dicembre contattano Dedic, contratto in scadenza nel 2007 e trovano un accordo per un triennale. I tifosi già sono in visibilio, sognano l’anno seguente quando il Frosinone potrà contare su Dedic. A gennaio 2007 però il Frosinone mostra un involuzione del gioco offensivo, in poche parole, serve un attaccante. E chi meglio di Dedic? Accordo con il Parma per centomila euro per anticipare l’arrivo in Ciociaria di 5 mesi. Zlatko, accompagnato dalla bellissima compagna Melisa, sbarca in Ciociaria. Parla un italiano perfetto, Capodistria è zona di confine, anche con una leggera influenza emiliana, ragazzo umile, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre una parola buona con tutti, magazzinieri, fisioterapisti, collaboratori, tifosi. Frosinone gli spalanca le braccia, non potrebbe fare altrimenti. Prima gara casalinga contro il Modena, Zlatko parte dalla panchina ma viene annunciato a gran voce dallo speaker dello stadio come, giustamente, il grande colpo del Frosinone. L’applauso del Matusa è lunghissimo, lo sloveno visibilmente emozionato contraccambia. Dedic però capita purtroppo nel periodo peggiore dei canarini, la vittoria manca da troppo tempo. A metà febbraio la punta slovena segna la sua prima rete smarcando il portiere del Rimini e facendo esplodere il Matusa. A fine stagione alla squadra di Iaconi mancano pochi punti per salvarsi e Zlatko a Crotone si carica la squadra e nel finale sigla la rete del 3-1 (finirà 3-2) che permette al Frosinone di conquistare una storica salvezza.

Il Frosinone 2007-2008 riparte da lui. In panchina c’è Cavasin che però non riesce a sfruttare a pieno le qualità dello sloveno. Spesso in panchina, ma mai una polemica. Nel frattempo in nazionale gioca e segna, titolare fisso nell’undici biancoverde. A gennaio purtroppo la convivenza a Frosinone diventa difficile, i canarini non stanno andando benissimo. Valigie pronte e si va a Piacenza. Il presidente Stirpe però ha un legame particolare con lo sloveno e non vuole privarsene: prestito secco e arrivederci a luglio. Anno nuovo, mister nuovo, arriva Braglia, che vede subito lo sloveno come esterno nel suo attacco a 3, con Eder e Santoruvo a supporto. Dedic sarà titolare per quasi tutto il campionato, giusto nel finale spesso partirà dalla panchina, ma a fine anno collezionerà 32 presenze impreziosite da 7 reti.

Il 3 luglio dello stesso anno viene ceduto al Bochum, militante Bundesliga, per una cifra intorno agli 800.000 euro. Con la formazione tedesca retrocede in Zweite Bundesliga, fallendo il ritorno nella massima serie tedesca dopo lo spareggio contro il Borussia Mönchengladbach. Il 31 agosto 2011 viene ufficializzato il suo passaggio in prestito dal Bochum alla Dinamo Dresda. A fine stagione fa rientro al Bochum, sempre in Zweite Bundesliga.

Nel giugno 2013 viene nuovamente acquistato dalla Dinamo Dresda, questa volta a titolo definitivo. A fine stagione, dopo la retrocessione in 3. Liga, si trasferisce al FSV Francoforte, sempre nella seconda serie tedesca e poi successivamente al Paderborn. Nelle ultime stagioni gioca in Austra con il Wacker Innsbruck e lo Swarowski Tirol dove segna tanto anche lì.

L’impresa della sua carriera però Dedic la confeziona con la sua nazionale. La Slovenia nelle qualificazioni conquista un impensabile secondo posto e deve disputare gli spareggi con la Russia per accedere al Mondiale in Sudafrica del 2010. Gli sloveni sarebbero dovuti essere la vittima sacrificale all’altare dei russi e all’andata soffrono per tutta la gara; i russi, troppo leziosi, non chiudono la partita ma vincono comunque per 2-1. Al ritorno a Maribor gli sloveni sentono l’odore dell’impresa: al 44’ lancio dalle retrovie per Dedic, stop e tiro sul primo palo. E’ gol, il gol che vale i Mondiali. Zlatko viene celebrato come una divinità in patria, la Slovenia conquista l’accesso ai Mondiali di Sudafrica per la prima volta nella sua storia. Dedic diventa anche ambasciatore del turismo sloveno, è l’uomo del momento. Si, proprio quel ragazzo solare e sorridente che aveva Frosinone nel cuore. In Sudafrica Dedic gioca tutte e tre le partite del girone, gli sloveni non passano a causa di un gol al 95° degli Stati Uniti all’Algeria che consente agli americani di continuare il proprio sogno e di interrompere quello della Slovenia. Resta questa però per Dedic la più grande soddisfazione della sua carriera oltre ad un amore per i colori del Frosinone che lui stesso non ha mai negato restando nel cuore della tifoseria ancora adesso.

Buona vita dopo il calcio Zlatko.

Massimo Papitto