Se in Serie C sono già stati tanti i cambi in panchina, per il momento in Serie B è calma… non piatta, solo apparente, perché sono ben 6 le formazioni che in questo periodo, quando sono ormai trascorse 7 giornate e la seconda sosta nazionali è alle porte, hanno riflettuto – e stanno riflettendo – sul futuro delle panchine.
Diamo adesso nota di tutto quello che sta succedendo.
FROSINONE – Sembrava legato alla gara contro la Salernitana il futuro di Alessandro Nesta sulla panchina ciociara, visto che, prima di quel match, erano solo 5 i punti ottenuti in 6 giornate, ma il pari con i granata, ottenuto in extremis grazie alla rete di Capuano, sembra aver risollevato le sorti del mister. Il lavoro da fare è ancora tanto, ma il cambio di modulo, con un 3-5-2 divenuto 4-4-1 a seguito dell’espulsione di Gori, ha dato i suoi frutti, e lo stesso Nesta sembra orientato, in questa lunga sosta, a operare in tal senso. La rinascita può aver preso davvero il via.
JUVE STABIA – Mister Fabio Caserta pareva dovesse pagare per tutti il momento no delle sue Vespe, trascinate in B lo scorso anno e ora all’ultimo posto della classifica della serie Cadetta, ma la reazione della squadra (per altro falcidiata dagli infortuni) non è mancata proprio nel match chiave contro il Trapani, che di fatto ha messo in sicurezza una panchina che forse più gli esterni degli interni volevano a rischio. Il club, infatti, ha sempre espresso fiducia nell’operato del tecnico, tanto averlo ribadito in momenti “non sospetti”.
TRAPANI – Da tempo in bilico la posizione di Francesco Baldini, al netto di una dimostrazione di fiducia del club nei suoi confronti nonostante un avvio che aveva fatto registrare 4 ko consecutivi. Il pari contro la Cremonese e la vittoria con lo Spezia sembravano aver riportato un po’ di sereno, ma la sconfitta interna nel match contro la Juve Stabia ha rimesso tutto in discussione, tanto che Gianluca Grassadonia e Devis Mangia scaldano i motori. Con la proprietà che ha assicurato di aver a disposizione un budget approvato anche per ricorrere agli svincolati.
SPEZIA – Portato in B il Trapani, Vincenzo Italiano ha tentato un progetto più ambizioso come pareva essere quello bianconero, ma, complice anche una squadra spuntata, dove manca una vera alternativa a Galabinov, i risultati non stanno arrivando: e ovviamente il primo a pagarne le conseguenze, come da lui stesso ammesso, è il tecnico. La proprietà, dopo la sconfitta casalinga contro il Benevento, non ha parlato, ma lo strappo con la città si avverte, e da questo non possono non prescindere le scelte future.
LIVORNO – La squadra si è potenziata solo a campionato iniziato, con la fine del mercato, ma non hanno neppure funzionato i tanti cambi di modulo e il 3-4-2-1 che solo in due gare ha dato reali frutti: non che il Livorno giochi male, ma l’aspetto mentale dei labronici non si è mostrato così solido come dovrebbe essere per reagire al momento. La piazza, dopo la sconfitta contro il Chievo, ha chiesto a gran voce le dimissioni di Roberto Breda, che non è però intenzionato a rilasciarle, la proprietà potrebbe però presto pensare a un esonero. Al netto di un contratto tra le parti valido fino al 2021.
CREMONESE – Già dopo il ko di Pisa, Massimo Rastelli sembrava avere le ore contate sulla panchina grigiorossa, ma con i risultati poi arrivati l’allarme sembrava rientrato. Qualcosa però si è nuovamente inceppato, con la proprietà e il Ds Bonato, arrivato lo scorso anno a marzo (4 mesi dopo RAstelli), a lavoro per capire il da farsi. Ore decisive, con i primi nomi spuntati per il post: Giuseppe Iachini, Cesare Prandelli e Davide Nicola i nomi emersi, ma in pole c’è Marco Baroni.