L’Atalanta fa subito sul serio. Altra condizione fisica, ma anche altro spessore tecnico rispetto al Frosinone. Tre reti segnate, che potevano essere molte di più. La prima uscita in campionato ci presenta una squadra in gran spolvero, in particolar modo col suo capitano che illumina la scena all’Atleti Azzurri d’Italia: due gol e due splendidi assist, potenziali pericoli a ogni palla toccata. Ma a convincere è tutta la squadra, col motore già al massimo dei giri.
Dall’altra parte un Frosinone che si è mostrato piccolo: presentatosi a Bergamo con 7/11 nuovi rispetto alla squadra che ha conquistato la promozione, i ciociari sono stati schiacciati sin da subito eccezion fatta per un paio di lampi di Camillo Ciano, giocatore di maggior qualità tecnica che dopo pochi minuti centra un palo. Non abbiamo la controprova di come sarebbe andata a finire se quel tiro fosse andato in rete, il dato oggettivo è che quel legno ha svegliato l’Atalanta, che ha rotto il ghiaccio al 14′ con Gomez servito da un Toloi in versione Cafu: il brasiliano non si è limitato a coprire la sua zona di difesa ma appena ha avuto l’occasione si è spinto in avanti disegnando traiettorie interessanti. Di fatto la partita si è chiusa in quel momento, con la neopromossa che ha accusato il colpo e gli orobici a macinare gioco. Sportiello fa quel che può e tiene in vita la partita almeno fino al ritorno dall’intervallo, poi è davvero troppa Atalanta e troppo Gomez: il Papu fra il 48′ e il 61′ taglia l’area con due lanci stupendi che Hateboer e Pasalic traducono in rete. L’argentino si presenta alla Serie A 2018-19 con una delle sue migliori prestazioni in assoluto. E già che c’è chiude la partita con uno splendido tiro a giro nei minuti di recupero. I nerazzurri calano il poker subito e guardano già tutti dall’alto in classifica in virtù della differenza reti.