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Calcio – Frosinone, Stirpe: “Il calcio dovrà rimettersi in gioco con umiltà”

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“Lo viviamo male, è un periodo di forte preoccupazione e angoscia”. Così a TuttoMercatoWeb il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe commenta il delicato momento dovuto all’emergenza Coronavirus.

La squadra intanto si allena da casa?
“Continuano a fare allenamenti personalizzati, specifici. Seguiti dallo staff tecnico. Attraverso un sistema di videoconferenza. È un’ulteriore anomalia…”.

La posizione del Frosinone: si punta al ritorno in campo?
“Si deve tornare in campo quando ci saranno le condizioni di sicurezza. Condizioni che esisteranno quando il Governo avrà rimosso lo stato di emergenza”.

Congelamento del campionato: il Frosinone sarebbe penalizzato.
“Il format prevede tre variazioni. Disputare i playoff è una prerogativa che la Lega B ha voluto tenere come appannaggio e di fatto ogni anno chiede l’autorizzazione per disputarli. O tutti o nessuno. Poi se parliamo di merito sportivo allora soltanto il Benevento potrebbe vantare altre aspettative”.

Quali conseguenze per il calcio italiano dopo questa crisi sanitaria?
“Il calcio non potrà non subire le conseguenze che tutti i settori subiranno. La ripartenza non può prescindere da un aspetto: il valore del calcio deve ricostruirsi. Oggi il calcio vale meno di zero. Anche i tifosi al momento non hanno tra le priorità il calcio. Ci vorrà un prodotto che con grande umiltà dovrà rimettersi in discussione per riconquistare tutto e tutti”.

Riduzione stipendi: è inevitabile anche in B?
“Sarà la diretta conseguenza della riduzione del valore del calcio. Se le società potranno fatturare di meno rispetto a prima dell’emergenza dovranno ricomporsi. Il prodotto varrà di meno. Al di là delle idee e delle aspirazioni personali le regole sono fatte dal mercato. Se oggi una società fatturava uno e quando si ripartirà fatturerà 0,4 potrà avere costi fino a 0,4”.

Bisognerà mettere d’accordo tutti.
Calciatori compresi.

“Si allineerà tutto il sistema. Al di là delle trattative tra associazioni di categoria il sistema vale meno di sei mesi fa. Più questa crisi aumenta di dimensione e va in profondità e più è destinata ad assestare un colpo mortale al valore di mercato. Se un calciatore non vuole stare, se ne va”.

Ha già parlato con i suoi calciatori?
“Affronterò il ragionamento al momento opportuno. Bisognerà stabilire anche se si riparte e come. Quando avrò risposto a queste domande affronterò l’argomento con i calciatori. Fino ad allora qualunque considerazione sarebbe inutile”.

Il campionato del Frosinone: un bilancio?
“Abbiamo pagato una falsa partenza. A partire dalla quinta giornata però è stato un cammino all’altezza delle aspettative”.

Si aspettava Longo in Serie A, al Torino?
“No. Non me l’aspettavo. Ma sono contento per lui. È tornato a casa. Penso che debba essere orgoglioso per il pensiero avuto da Cairo nei suoi confronti”.

E Nesta?
“Alessandro è una persona molto competente. Conosce il calcio, si applica, è puntiglioso in tutte le fasi di svolgimento degli allenamenti. Ha ottime premesse per fare una carriera importante. Poi nella vita bisogna avere anche fortuna”.