HOMEPAGE PRIMO PIANO Calcio – Frosinone, Reinier ad AS: “Sono molto contento qui ma sogno...

Calcio – Frosinone, Reinier ad AS: “Sono molto contento qui ma sogno di tornare al Real Madrid”

221
CONDIVIDI

Reinier, centrocampista del Frosinone, ha rilasciato una lunga intervista ad As, dove ha parlato della sua avventura in Italia, ma anche del Real Madrid, club proprietario del cartellino che lo ha prestato ai gialloblù: “Qui gli allenamenti sono duri, ma in campo mi sento fiducioso. Ho il sostegno dell’allenatore, della società e dei tifosi. Sono molto contento”.

Come si sente? È già un intoccabile.
“Tranquillo, senza pressioni. L’allenatore mi dice che devo giocare felice, con il sorriso, e in campo so sempre cosa devo fare. Sto migliorando. Sto anche studiando l’italiano”.

Di Francesco dice che entusiasma la squadra con le sue qualità.
“Mi ha sostenuto fin dal primo allenamento, restituendomi una sicurezza che non provavo da tempo. Inoltre, mi piace molto il suo stile. Vuole che gestiamo la palla e mettiamo sempre pressione sull’avversario. Abbiamo tanti giovani molto bravi e nello spogliatoio si è creato subito un legame fortissimo”.

A Madrid è molto amato per il 4-0 contro il Barcellona con la Roma.
“Ovviamente… Lo conoscevo già da quella bellissima partita. E so quanto erano felici con lui i tifosi del Real Madrid (ride, ndr)”.

Come mai ha scelto il Frosinone?
“Abbiamo aspettato la fine del mercato per prendere la decisione migliore. Mio padre mi diceva sempre che in Italia c’è un ottimo campionato per il mio calcio e, insieme al mio agente, abbiamo accettato la proposta”.

Gioca come centrocampista. È la sua posizione preferita?
“Adoro giocare vicino alla porta e gestire la palla, ma con l’allenatore sto lavorando anche su altri aspetti del gioco, che sono prioritari. Sa che so muovermi bene con la palla, ma vuole il mio aiuto anche in fase difensiva e sento che sto crescendo molto con le sue indicazioni”.

Il club è piccolo, ma in Italia è uno dei pochi con lo stadio di proprietà.
“Sì, c’è un ambiente perfetto per i calciatori. È un contesto diverso: una piccola città in cui tutti sono innamorati della propria squadra e ci sono entusiasmo e supporto costanti. Sono concentrato solo sul campo, ma era così anche a Dortmund e Girona”.

A Girona gli infortuni l’hanno penalizzata.
“Ho iniziato bene, dopo due partite sono partito titolare e ho segnato un gol. Poi mi sono infortunato e mi sono dovuto fermare, mi è mancata la continuità. È un peccato, ma sono cose che possono succedere”.

Si aspettavi di vedere i suoi ex compagni primi in classifica?
“No, ma sono molto felice per loro. Ho tanti amici lì e spero che continuino a fare una grande stagione”.

A Dortmund, invece, non le è mai stata data fiducia.
“È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere, ho giocato con grandi calciatori e ho lavorato tanto, ma sarò sincero: non mi piace parlarne. Sono successe cose con il club di cui solo io e la mia famiglia siamo a conoscenza”.

Ricorda il momento in cui il Real Madrid la chiamò?
“È stata un’emozione indimenticabile. Ero al Flamengo nel Mundialito e aspettavo offerte da diverse squadre, ma non dal Real Madrid. Quando mio padre mi ha chiamato per avvisarmi gli ho detto che non potevamo rifiutarlo e mi ha fatto male lo stomaco per l’emozione (ride, ndr). Il Madrid è sempre stata la mia squadra, sono cresciuto guardando Cristiano (Ronaldo, ndr). Non potevo crederci”.

Al Real Madrid ha conosciuto anche Raul.
“Mi ha accolto alla grande, oltre ad essere un mito è una grande persona. Il peccato è che lì, con il Castilla, sono partito bene, con due gol e grande fiducia, ma mi è mancata anche un po’ di fortuna. Dopo tre partite giocate è comparso il Covid-19 e il campionato è stato sospeso definitivamente”.

Il Real Madrid di oggi è più brasiliano che mai.
“Lo adoro. Parlo sempre con Rodrygo e Vini (Vinicius, ndr), con i quali gioco tanto alla Play Station. Lui è molto forte: faccio buone partite, ma lui mi batte la maggior parte delle volte (ride, ndr)”.

Le hanno dato qualche consiglio?
“Vini mi ha detto che devo stare tranquillo, fare le cose bene e così tornerò presto a Madrid. Entrambi mi sostengono tantissimo, abbiamo un rapporto speciale e li ringrazio”.

Esordire con il Real Madrid è ancora il suo obiettivo?
“Ovviamente. Sono stato via per tre anni, ma ho ancora in mente di giocare per il Real Madrid. È il mio sogno. Penso che la mia occasione arriverà se lavorerò bene e sarò molto concentrato sul Frosinone”.

Come vede Endrick?
“È un grande giocatore ed è della mia città, Brasilia. Ho visto le sue partite, è grandioso e sono entusiasta che venga a Madrid. Gli ho parlato più volte da quando è uscita la notizia e gli auguro di essere felice”.

Sa cosa significa diventare grandi così giovani.
“Da lì ho imparato tantissimo, bisogna saper gestire pressioni e aspettative per potersi concentrare bene in campo, che è la cosa più importante”.

Sogna di essere convocato dal Brasile?
“Difendere i colori del mio Paese, dove sono sempre stato molto felice, è uno dei miei due sogni. L’altro, come ho già detto, è esordire con il Real Madrid. Lavoro per soddisfare entrambi”.