Dalle colonne di Tuttosport il neo tesserato del Frosinone Kujabi racconta il suo percorso per sbarcare in Italia attraverso la rotta migratoria, comune a tanti uomini, donne e bambini, per sfuggire da persecuzioni e povertà: “Io, Kujabi, a Frosinone dopo i lager e il barcone” è il titolo in prima pagina del quotidiano piemontese che poi approfondisce la sua storia all’interno: “Sabato scorso, nel pareggio del Frosinone a Perugia, Fabio Grosso lo ha portato per la prima volta in panchina. E per Kalifa Kujabi è stato l’inizio di una nuova viita, il resto arriverà quando nelle prossime giornate avrà l’occasione per fare il suo debutto in B. Che storia, la sua. Nato in Gambia ad Abuko Sanchaba il 3 maggio del 2000, Kujabi era giunto in Italia su un barcone a 17 anni. Non prima di essere passato per i “lager” libici, da lui raccontati così: ‘Ho visto gente morire di stenti, in condizioni disumane. Chi si ribella ai libici non è più una persona, viene distrutto per le condizioni di vita durissime. Ho sofferto tanto ma sono stato fortunato, non mi è successo niente’”.