Una nuova puntata di “Matusa & Dintorni” è andata in onda ieri sera sulle frequenze di RadioDay e TuttoFrosinoneRadio.com. I conduttori Roberto Monforte, Fabrizio Celani ed Andrea Mastrantoni hanno avuto modo di interpellare come ospite in collegamento telefonico, il noto giornalista Sky nonché esperto di calciomercato Gianluca Di Marzio. Diverse sono state le tematiche affrontate. Da un’analisi del Frosinone e della città stessa in cui il cronista sportivo si trovava per presenziare al Premio Maestrelli, si è poi discusso di come la squadra gialloazzurra abbia meritato la promozione nella massima serie del calcio italiano. Ampia poi è stata l’analisi fornita del probabile prossimo mercato di marca canarina. Considerazioni sono state formulate anche in merito alla situazione “Matusa” ed al fatto che, nel giro di appena due anni, le bandiere gialloazzurre siano passate dallo sventolare in Lega Pro alla Serie A. Queste le dichiarazioni di Di Marzio:
“Ho trovato una Frosinone impazzita per la conquista della Serie A, ma al contempo consapevole di aver realizzato qualcosa di importante e meritato. Si può parlare, infatti, di sorpresa solo fino ad un certo punto. La squadra si è dimostrata decisamente più forte delle altre e quindi, a mio avviso, è stata la vittoria della programmazione e della semplicità.
Vittoria anche di un gruppo che è riuscito a trasmettere sul campo valori di grande compattezza, di unione e di modernità. Stellone proprio di questo genere ha confermato il proprio approccio. E’ un allenatore nuovo e non vecchio stampo. Il Frosinone ha dato al campionato ed all’Italia intera un segnale diverso che ha portato alla Serie A. Ora tutti aspettiamo i gialloazzurri con grande simpatia e curiosità.
Stando alle prime indiscrezioni di mercato, che ad ogni modo almeno per ora non corrispondono a trattative, sono in auge i nomi di Avenatti e Gavazzi della Ternana. Su quest’ultimo c’è anche il Carpi. Poi c’è Viviani del Latina, che in prospettiva piace molto ed è un nome già accostato al Frosinone in passato. Credo si cercherà di attingere dal Parma. Sarà necessario comprendere il destino di questa società: a seconda di un eventuale fallimento o meno, sara possibile appropriarsi di giocatori a parametro zero. I due calciatori sui quali il Frosinone ha messo gli occhi sono due difensori: Pedro Mendes e Feddal. Due che ora stanno facendo anche i titolari, essendo inoltre giovani e di buona prospettiva.
Non penso che il Frosinone cederà nessuno dei protagonisti di questa annata, ma gli occhi di qualche grande sono finiti su Gucher che già è un giocatore di Serie A. Sicuramente l’anno prossimo lo vedremo non solo partecipe, ma protagonista. Daniel Ciofani è un attaccante che con le sue caratteristiche piacerebbe a molti nella massima serie. Ribadisco, però, la mia convinzione che l’ossatura di questa squadra non verrà toccata. Non sarebbe giusto, del resto, non concedere a questo gruppo di affrontare la massima categoria tutto assieme.
Ciò non impedirà al Frosinone di fare un mercato importante. Credo arriveranno tra i sette e gli otto giocatori. Da quello che so, si cercherà di confermare il gruppo implementando con della linfa nuova e dell’esperienza che, ad una neopromossa, è sempre necessaria.
Il Matusa ha bisogno di un restyling in tutti i suoi frangenti. Per la Serie A quest’impianto ha necessità di lavori importanti, soprattutto nell’ottica del nuovo stadio che non sarà pronto per la prossima stagione.
I punti di forza del Frosinone sono stati la grande compattezza difensiva: una squadra che quando passa in vantaggio non fa fare gol agli avversari. Mi son piaciuti nello specifico Blanchard e Russo, due difensori di categoria, ma con grandi qualità. Grande compattezza tattica: una squadra che ben messa in campo non faceva cose trascendentali, ma semplici ed efficaci. In ultimo fisicamente sempre preparata bene, quindi grande il lavoro anche dello staff di Stellone.
Il bello del calcio è pensare che squadre come il Frosinone in due anni o il Carpi in tre, siano riuscite a passare dalla Lega Pro allo giocare allo Juventus Stadium o San Siro. Questo è un segnale per tutte le società di Lega Pro: anche se magari in difficoltà economiche, mediante un congruo lavoro possono davvero sperare, senza fare chissà quali investimenti, ma spendendo il giusto e lavorando con le idee chiare, di raggiungere grandi traguardi”.