Ernesto Salvini, direttore generale del Frosinone, ai microfoni di Sky Sport ha parlato della storica promozione in Serie A frutto di una programmazione iniziata dopo la retrocessione in Lega Pro: “E’ stata costruita con intelligenza e questo non lo può negare nessuno. Siamo partiti 4 anni fa dalle macerie della retrocessione decidendo di andare alla caccia di giocatori vogliosi di far parte del progetto partendo dal settore giovanile. Abbiamo chiamato un operatore di mercato come Marco Giannitti, giovane e bravo, e poi abbiamo promosso una catena di comando formata in casa che ha dato i suoi risultati. Il giocatore che guadagna di più si aggira al massimale previsto dalla lega di B, mentre è di 8 milioni di euro il costo di gestione totale che comprende anche il pullman degli esordienti. Abbiamo ripianato le perdite dovute alla retrocessione grazie al lavoro sui giovanili cavandocela come invece non sono riuscite a fare altre squadre e arrivando ad avere una squadra che ha vinto due campionato di fila con un costo molto basso rispetto a tante rivali”.
Viviani, Avenatti, Gavazzi, Pedro Mendes e Feddal. Nomi accostati al Frosinone per il futuro
“Sinceramente questi erano nomi che ci sono stati proposti. L’intenzione della società, dal presidente fino alla parte tecnica, sarebbe da incoscienti non dare una possibilità a chi era ritenuto non adeguato alla Lega Pro o alla Serie B e invece si è dimostrato all’altezza”.
