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Calcio – Frosinone, Angelozzi: “Siamo feriti ma non morti. Vivarini è il nostro tecnico. Non cambiamo”

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Le dichiarazioni in conferenza stampa del direttore Guido Angelozzi.

“Non sono abituato a fare questo tipo di conferenze, ritenevo giusto farla considerato il momento che stiamo vivendo. Partendo dal ritiro siamo stati costretti dopo una brutta retrocessione a cambiare tante cose. Sapevamo che saremmo andati incontro a momenti del genere. Nella nostra testa c’era l’idea di cambiare e iniziare un percorso nuovo con Vivarini. Per noi è un ottimo allenatore. Lo ha dimostrato negli anni, siamo andati sul sicuro. Se c’è qualcosa che posso recriminare è aver fatto la squadra di fretta negli ultimi giorni di mercato. In più c’è da dire che la squadra dal 15 di agosto ad oggi ha avuto molta sfortuna con gli infortuni. Abbiamo avuto in due mesi sei interventi chirurgici su dei giocatori importanti. La squadra sappiamo che non sta andando bene ma sono convinto che verrà fuori da questo momento brutto. La società è sempre presente, interverrà a gennaio se ci sarà la necessità. Siamo feriti ma non morti. Per questo lasciate stare squadra e allenatore, prendetevela con me se avete qualche critica da fare”.

Direttore, le responsabilità sono divise. È inutile fare processi su quello che è successo. Che cosa intendete fare per il futuro?

“La società è sempre presente. Vogliamo continuare il percorso intrapreso ad inizio anno. Non ci sono i risultati per ora ma questo non significa dover cambiare progetto. Siamo convinti della linea scelta ad inizio anno”.

La tifoseria ha comunicato il dissenso nei confronti del mister. Che riflessione le fa fare?

“Noi rispettiamo i tifosi e li ringraziamo, ma andiamo avanti sulla nostra linea societaria. Il nostro percorso vede Vivarini nel progetto. Ricordiamoci che ci sono state tante situazioni che ci hanno danneggiato. Siamo in questa situazione e dobbiamo riprenderci.”

In questo momento di chi è la colpa dei giocatori che non capiscono il mister o viceversa?

“È sicuramente un fattore psicologico. La colpa non è di un singolo ma di tanti fattori. Ci sono tante componenti che posso intervenire per migliorare la situazione. Dobbiamo cercare l’alchimia giusta per cambiare marcia”.

Noi vedendo la partita ci accorgiamo che ci sono situazioni che non funzionano. Cosa ne pensa?

“Siamo la peggiore difesa ed il peggiore attacco ma con il lavoro sono sicuro che si sistemerà tutto. C’è un blocco mentale nella testa dei giocatori. È in questi momenti che interviene la società venendo incontro alle esigenze dei calciatori che sono in difficoltà. La rosa è forte e l’allenatore è stato cercato da tante società lo scorso anno, anche di A. Tutti noi non stiamo lavorando bene e dobbiamo essere bravi a ribaltare questa situazione dimostrando di essere uomini”.

C’è la possibilità di intervenire sul mercato svincolati sappiamo che ci aveva provato per Caputo e poi come mai sono stati reintegrati Canotto, Szyminski e Haoudi?

“Per quanto riguarda i reintegrati è stato l’allenatore che mi ha chiesto di inserirli di nuovo in lista dato il momento critico. In merito a Caputo noi ci abbiamo provato ma per problemi familiari non se l’è sentita. Anche se devo essere sincero, la cosa che mi preme al momento è trovare l’alchimia giusta tra squadra allenatore e società”.

Mettendo da parte la sfortuna, la paura che c’è in questi ragazzi è figlia del momento, oppure sono giocatori che non hanno la grinta necessaria nel loro dna?

“Sarò onesto, sto cercando di capirlo anche io. Io in settimana vedo gli allenamenti e so come sono i giocatori. Poi alla prima difficoltà in partita ci sciogliamo e non ne capisco il motivo. Io penso che lavorando su questo aspetto si può migliorare. Ad oggi non l’abbiamo trovata ma ci impegneremo per trovare la soluzione giusta”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio