L’ex vescovo della Diocesi di Terni, monsignor Vincenzo Paglia – originario di Boville Ernica – è stato scagionato dalle accuse in relazione all’inchiesta sulla compravendita del Castello di San Girolamo (Narni).
L’attuale presidente del Pontificio consiglio per la famiglia era stato indagato per turbata libertà degli incanti, truffa ai danni del Comune di Narni, abusivo esercizio del credito e appropriazione indebita. Tutte accuse cadute: il gip del tribunale di Terni ha accolto la richiesta della Procura di archiviazione.
Nel decreto di archiviazione il gip definisce “certa la totale estraneità” di monsignor Paglia “il quale, anzi, risulta avere agito sempre, nell’espletamento del suo mandato pastorale, con l’unico meritorio obiettivo di assicurare alla realtà cittadina un riscatto in termini sociali e culturali”.
Lo stesso Paglia commenta: “Prendo atto con grande soddisfazione della decisione presa dal magistrato inquirente che sancisce la mia totale estraneità ai fatti contestati o a eventuali altri illeciti. Termina così per me un non facile periodo di prova.
Ho sempre confidato nel lavoro della magistratura. Quando seppi della chiusura delle indagini che mi riguardavano, dissi che credevo anche nella ‘giustizia terrena’. Termina così per me un non facile periodo di prova. Ringrazio coloro che hanno contribuito all’emergere della verità e i tanti che mi sono stati vicini in questo tempo con amicizia e fiducia. Sono certo che un approccio all’intera vicenda più sereno e disteso aiuterà il popolo cristiano di Terni-Narni-Amelia a continuare il suo impegno evangelico e a vivere con intensità l’anno giubilare della Misericordia”.