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Bar Gelateria Miravalle, quando le donne ne sanno una più… del covid

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Inutile negarlo: non abbiamo la minima idea di come sarà il mondo post Covid-19. Ma sicuramente sarà diverso, e saranno diversi anche i nostri locali. Senza voler fare inutile retorica, questo è un momento forte per i proprietari di bar, ristoranti e locali in genere, un momento in cui ci si interroga sulle scelte fatte, sulla relazione con i clienti. Sull’esserci stati per il territorio e il tessuto sociale. Sul rapporto costruito con le persone. Un momento in cui una spinta morale vale forse più di quella economica. E Cristina Mansi, proprietaria del Bar Gelateria Miravalle, in questi tempi di isolamento, tanto ha fatto per deliziare i suoi clienti con delivery di ogni genere, anche di strepitosi aperitivi. Quelle piccole cose che facevano parte dell’era pre Covid e che coloravano i pomeriggi di normalità.

In questi mesi a Veroli anche se tutto sembrava fermarsi, sono accadute molte cose. E’ accaduto che a pochi passi del centro storico, la forza ed il coraggio di uno staff tutto al femminile ha radicalmente modificato la concezione di ‘bar’. Un bar che non è più solo un bar. Ma un punto di snodo di esperienze, un porto sicuro per chi ha bisogno di una tregua dalla vita, un luogo amico che fa parte dell’habitat di una comunità. Un luogo rilevante della nostra cultura. E qui, a pochi passi dal centro storico, ne abbiamo la certezza. Si chiama Bar Gelateria Miravalle, un locale dalle movenze young che nonostante la sua nuova veste, resta comunque un’istituzione. Se i muri potessero parlare vi racconterebbero storie incredibili di uomini, di paese, di come eravamo. Di passioni di famiglia tramandate nel tempo. Una nuova veste interpretata come un’evoluzione del bar all’italiana, dove il concetto arcaico di “tana” per partite a tressette tra pensionati sembra aver lasciato il passo ad un locale dove bere, mangiare e, perché no, divertirsi è la sola mission di questo posto fuori dal tempo ingannevole che stiamo vivendo.

L’idea di questo nuovo concetto nasce dal desiderio di conciliare due grandi passioni: quella del nuovo gusto e quella della dedizione incondizionata verso il cliente. Punto di forza di questo locale è lo spazio ampio e gradevole all’aperto. Completamento ‘aperto’ se c’è il sole e sotto veranda riscaldata da potenti funghi se c’è pioggia. Ogni intemperia qui resta fuori, comprese quelle della vita. Si va a Miravalle per rilassarsi in sicurezza: dislocati i tavoli, deliziosi gli aperitivi, piante e fiori circoscrivono l’area creando l’atmosfera adatta per godersi un’esperienza unica. E la vista non è da meno, talmente bella che non è da considerarsi da contorno, ma parte integrante del luogo. La vallata che si apre fino a toccare le curve sinuose dei Monti Lepini, tramonti da sogno e spettacoli di stelle. Miravalle è una certezza, lo si capisce già dalla luminosa bottigliera dietro al bancone, perché quando si beve due sono le cose importanti da capire: cosa si sta bevendo e come lo si sta bevendo.

I drink sono ispirati al concetto di twist on classic con prodotti innovativi per palati moderni. Ma forse stiamo correndo un po’ troppo, rimettiamo indietro le lancette e iniziamo dalla colazione. Una particolare attenzione è infatti riservata alla filosofia del buon caffè la cui qualità è garantita dalla scelta della marca. Parliamo del Caffè Moreno, l’espresso napoletano tradizionale e perfettamente miscelato. Difficile resistere alle tentazioni, se si presentano sotto forma di una brioche a forma ovale, tagliata a metà e stracolma di panna ben rasa. O come soffice cornetto stracolmo di cioccolata come tradizione comanda. E non finisce mica così, basta allungare lo sguardo e si incontra una vetrina di dolci che meritano il primo posto sul podio e il bacio accademico. E qui scatterebbe subito l’applauso per le mitiche torte Lavezzi, un paradiso terrestre in ‘form of sugar’ in un perfetto mix di tradizione, innovazione e belli anche allo sguardo.

E se al dolce vogliamo sostituire il salato? Anche qui la passione trasuda dai gusti, ricchi e intensi, distinti da un brio e da una continua sperimentazione che svetta sui tanti. Patrimonio culinario e apprezzatissima la pinsa romana, distinta da una varietà non indifferente di proposte. Interessante il menù del food, con proposte pensate in abbinamento a personalizzati drink per veloci lunch sfiziosi o tradizionali. Tutti da premio Nobel. Stesso mood si ripete nell’aperitivo: rimane inalterata l’attenzione per i prodotti e per nuovi ‘design’ di composizione con proposte semplici o ‘folli’ adatte a tutti. Perché non è eresia dire che si mangia anche con gli occhi. E’ vero, siamo ancora in una situazione incerta, non solo dal punto di vista pandemico e governativo, tra ristrettezze e coprifuoco, ma anche meteorologico.

ll tempo ballerino però di certo non frena la voglia di refrigerio e golosità. Tra uno scenario da impeto e tempesta o l’asfissiante caldo torrido che inevitabilmente giungerà, trovare una panacea ai patemi d’animo qui a Miravalle è facile, magari gustando un buon gelato, perdendosi tra le meraviglie della vallata. Si passa dai gusti più tradizionali a quelli più particolari. Da Miravalle il cono da passeggio non è solo il protagonista degli snack estivi, ma una vera e propria eccellenza da gustare dalla colazione alla cena. Impazza in mille vesti, talmente tante da disorientare anche i cacciatori del vero gelato artigianale. Ed anche qui c’è la garanzia ‘Lavezzi’. Abbiamo dimenticato qualcosa? Ah sì, il ‘piatto forte’: lo staff.

C’è Cristina, proprietaria coraggiosa e instancabile. Disponibile, attenta, coraggiosa e tutta idee e gentilezza. Poi c’è Angela, la ‘supergirl’ che ti sorride con gli occhi e trasuda grinta da ogni poro. Una vera forza della natura. E Romina, professionale, accogliente, cordiale al punto giusto. Bar Gelateria Miravalle, abbiamo solo provato a raccontarvelo, ma non è cosa semplice. Ci sono esperienze e luoghi che non si possono affidare alle sole parole. Vanno assaporati e vissuti. E proprio di quel ricominciare a ‘vivere’ si tratta. E noi ripartiamo da qui. Dove lo senti addosso subito di essere davvero in un altro mondo. Ripartiamo dal coraggio di chi ha resistito con fatica e sacrificio e che con un entusiasmo bambino continua a rinnovarsi, a migliorarsi, a sperare, a reinventarsi per dare agli altri il meglio di sé. Quando le donne ne sanno una più del Covid

Monia Lauroni