Dopo esattamente venti anni dalla “XXVII Biennale d’Arte Contemporanea di Alatri” del Maggio 1999 dove il nostro Antonio Rossi riuscì a portare il Maestro Mario Giacomelli, insieme al Maestro Gianni Berengo Gardin sarà ospite a Milano nel salone della New Old Camera.
Antonio Rossi aprirà i lavori e commenterà in sala un documentario dedicato al grande maestro della fotografia. Un racconto di immagini che si sviluppa attraverso il ricordo degli amici di Giacomelli e di persone che assieme a lui hanno scritto una pagina importante degli ultimi cinquant’anni di storia dell’arte.
In una lunga serie di interviste vengono così proposti ricordi e aneddoti di un’artista che ha legato indelebilmente il suo nome alla grande tradizione dell’arte fotografica.
Mario Giacomelli nasce a Senigallia nel 1925, inizia a lavorare a 13 anni in una tipografia e nel 1952 compra una macchina fotografica e scatta la sua prima immagine.
Da allora, fotografo non professionista per scelta, si dedica alla creazione delle sue intense serie fotografiche: la vita d’ospizio, i paesaggi, Scanno, il mondo contadino. Nel 1953 entra a far parte del gruppo fotografico Misa e nel 1956 de La Bussola. Dal 1955 comincia a ottenere riconoscimenti e a esporre in Italia e all’estero. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Muore a Senigallia nel 2000.
Mario Giacomelli non si definiva un fotografo ma figlio di contadini. Nella vita quotidiana gestiva un campeggio e una tipografia, ma in realtà era un fotografo autentico, libero da schemi e costrizioni, sincero con il suo obbiettivo quasi chirurgico nella rappresentazione della realtà.
Un grande maestro che ha saputo fare del “difetto” la sua cifra stilistica e che John Szarkowski, direttore del Dipartimento di fotografia del Moma di New York, consacrò nel 1963 tra i cento migliori autori al mondo.
B.S.