Si è celebrata la festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Tutti conoscono le gesta della Resistenza che, dall’armistizio dell’8 settembre 1943, combatté con eroismo le forze di occupazione.
Poco noto invece il contributo, in termini di valore e sacrificio, che diedero gli uomini della Polizia italiana durante la guerra di liberazione.
Furono parte attiva durante gli scontri con le forze di occupazione germaniche, a Roma tra l’8 e il 10 settembre, e nella sollevazione popolare delle Quattro giornate di Napoli.
Pur mantenendo formalmente il loro ruolo istituzionale, gli appartenti alla Polizia, nella quasi totalità, si distinsero in tante attività che favorirono la lotta antifascista.
La consegna di documenti falsi, armi e munizioni, il sabotaggio del servizio informativo richiesto dalle autorità nazifasciste, che fu volutamente evasivo e inefficiente, furono attività strategicamente preziose per la resistenza ma pericolosissime, tanto che furono decine i poliziotti arrestati, torturati, uccisi e deportati per l’impegno a fianco dei partigiani.
Non vanno dimenticati i reparti che, per intero, disertarono unendosi alle formazioni combattenti per la liberazione dando un contributo essenziale alla cacciata delle forze occupanti.
In ricordo dei caduti della Polizia per mano delle forze nazifasciste sono state posate numerose pietre d’inciampo in diverse località italiane.