Pieno centro, ieri domenica 2 agosto, a Prato di Campoli per la manifestazione di tiro con l’Arco Antico ideata e promossa da Maria Sordilli e facente parte del calendario agostano degli appuntamenti in Natura della vulcanica guida Aigae. Non solo ‘Inusual trekking’, ma anche unusual sport, unusual idee, unusual modo di vivere la Natura. Un’esperienza vissuta tra storia, tecniche e curiosità, sfide ed esibizioni di esperti tiratori in costume, tutto sotto la supervisione di due esperti istruttori Alessandro Carducci e Fausto Poddu dell’Associazione “Gli arcieri della Croce”, in uno scenario di assoluto pregio come può esserlo la verde distesa del pianoro ernico. La manifestazione ha attirato sportivi e curiosi dall’intera provincia e si è svolta in totale sicurezza garantita da un ampio margine di distanza tra il punto dove erano collocati i tre grossi bersagli e la parte di prato dove i visitatori transitavano in completo relax sia a piedi che a cavallo. Diamo spazio alla curiosità ed immergiamoci, così senza pretese, e per chi non avesse assistito o provato l’emozione di scoccare una freccia antica, ad entrare un po’ sui dettagli. Per la manifestazione sono stati utilizzati due tipi di arco:il Mongolo a doppia curva e l’Arco inglese a curvatura unica, più specificatamente il Longbow. Sono entrambi archi, in riproduzioni o nelle loro versioni anche più moderne, di origine altomedievale, addirittura l’arco mangolo pare sia di origini ancora più antiche. L’arco inglese, come suggerisce anche il nome, era l’arco preferito degli arcieri inglesi durante tutto il periodo dell’alto e basso medioevo mentre l’arco mongolo venne introdotto in Europa da popolazioni di ceppo orientale, non solo Mongoli, ma anche Sarmati e Parti. L’arco mongolo si differenzia da quello inglese non solo per la doppia curvatura che permette di imprimere alla freccia più precisione e più potenza, ma anche dalle dimensioni: essendo più piccolo consentiva alle popolazioni che ne facevano uso di utilizzarlo al meglio nella posizione tradizionale. In sostanza mentre l’arco inglese veniva utilizzato da arcieri prevalentemente a piedi, l’arco mongolo per le sue ridotte dimensioni e per la sua precisione veniva usato soprattutto da arcieri a cavallo ed i Mongoli che notoriamente a cavallo ci vivevano ne conoscevano uso e precisione micidiali. Una domenica dal sapore dei tempi antichi mescolato al fascino di scenari montani di rara bellezza. Bersaglio colpito e di nuovo centrato.
Nella faretra della Sordilli restano ancora tante frecce da scoccare.
Monia Lauroni
Per info e prenotazioni:
333 7388769 Maria Sordilli (Inusual Trekking)
Guida Ambientale Escursionistica AIGAE