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Alatri – Tanti candidati a sindaco nella tornata elettorale e alto rischio di ballottaggio

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Tanti, infatti, sono i candidati a sindaco che concorrono ad una tornata elettorale che, fin dalle prime battute, si è annunciata combattuta e incerta: caratteristica che resterà invariata sino alla fine.
Alto è il numero dei pretendenti alla poltrona più importante, altissimo è il numero dei candidati alla carica di consigliere comunale, oltre 350, distribuiti su ben 23 liste, un vero e proprio esercito.
I candidati
Partiamo dai candidati a sindaco: c’è il primo cittadino uscente Giuseppe Morini, sostenuto da sei liste (Pd, Psi, Alleanza per Alatri, Progetto Alatri, Alatri Unita, Sanità nel cuore); c’è il leader azzurro Antonello Iannarilli, appoggiato da ben sette schieramenti (Fi, Noi con Salvini, Antonello Iannarilli sindaco, Rialzati Alatri, Forza Alatri, Movimento sociale italico, Alatri nel cuore); c’è Tarcisio Tarquini, socialista di vecchia data, fiancheggiato da tre formazioni (Alatri in Comune, Prospettiva futura, Patto civico); c’è Enrico Pavia, già assessore durante la consiliatura Magliocca, supportato da cinque liste (Noi per Alatri, Alatri nostra, Patto per Alatri, Programma Alatri, Insieme si può); c’è Riccardo Gatta, esponente del Movimento 5 Stelle; c’è Luciano Maggi, espressione di Italia Unica.
Il primo dato che balza all’occhio è dunque la grande voglia di partecipazione, ma queste elezioni verranno ricordate anche e soprattutto per i tanti spunti politico-amministrativi, che hanno visto centro-sinistra e centro-destra dividersi tra mille polemiche e accuse e formare alleanze inedite: il gruppo cittadiniano e quello di Pavia sono ex avversari che oggi stanno insieme e hanno raggiunto un accordo che sembrava lontano anni luce; l’attuale presidente del consiglio comunale Fausto Lisi, vicino alla destra, ha aderito alla proposta di Morini, che spera nel bis e gode dell’amicizia e del sostegno di Mauro Buschini, assessore regionale in quota Pd; Iannarilli si ripresenta, a distanza di 22 anni, alla ricerca della fascia tricolore ma anche di un ruolo più forte all’interno del suo partito; Tarquini, già vicesindaco nei primi anni ’90, vuole creare un progetto civico di lunga durata che rompa gli schemi della politica odierna; il pentastellato Gatta potrebbe raccogliere consensi di protesta provenienti dai delusi, ma bisogna vedere quanto conterà l’aspetto ideologico in una contesa in cui l’elemento localistico ha un peso non indifferente; Luciano Maggi, l’ultimo ad ufficializzare la propria candidatura, intende far conoscere in città un partito nuovo. Rispetto poi agli altri grandi centri che vanno al voto (Sora e Cassino), vi sono parallelismi ma anche differenze: si nota la netta prevalenza delle civiche come accade altrove (ben 16 su 23, con 11 che recano la dicitura “Alatri” nell’emblema, ndc), ma anche la presenza del simbolo del Pd, mancante nelle altre due città.

Fonte: ciociariaoggi.it