HOMEPAGE POLITICA Alatri – Replica del sindaco Giuseppe Morini sulla questione “Sanità”

Alatri – Replica del sindaco Giuseppe Morini sulla questione “Sanità”

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Visti i recenti  articoli di stampa apparsi sui quotidiani locali, mi sembra opportuno tornare sulla questione del S. Benedetto.


 

Questa la nota del sindaco Morini.

“Il Consigliere Tarquini, parla di autocelebrazione della maggioranza e del Sindaco, ma non è così: abbiamo ancora una volta dovuto ristabilire la verità. E la verità è che senza le battaglie portate avanti da questa compagine politica, al fianco dei comitati e dei Cittadini, oggi il S. Benedetto sarebbe chiuso, o peggio ancora privatizzato.

“Bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare – mi ha detto il Presidente Zingaretti poco tempo fa, presso l’Ospedale – qui c’è stata una battaglia, una battaglia vinta, per una sanità migliore”. Onestamente, ma non gliene faccio una colpa, i vari Tarquini, Pavia etc. a questa battaglia non hanno partecipato, né da esponenti politici o della società civile, tantomeno come i tantissimi semplici cittadini di Alatri che hanno imbracciato striscioni e bandiere e sono scesi più volte in piazza, con in testa il loro Sindaco, per difendere il sacro diritto alla salute.

Mi ricordo che in campagna elettorale, gli amici e miei avversari politici, gridavano a gran voce, nei loro comizi che il nostro ospedale sarebbe stato chiuso per colpa all’inattività di questa Amministrazione. Nonostante i fatti dicano chiaramente ed in maniera incontrovertibile che il S. Benedetto, lungi dall’essere chiuso, sta vivendo una fase di riorganizzazione e potenziamento dei servizi, questi esponenti politici locali, continuano ad istillare nella gente di Alatri il tarlo del dubbio sull’efficienza e sulla funzionalità del nosocomio.

Niente di più falso e oltretutto ingiurioso, per la professionalità degli operatori e per quanto oggi il S. Benedetto può offrire all’utenza in termini di servizi innovativi e di alta specializzazione. Quando si parla di rischio di ridimensionamento dei servizi sanitari offerti dal S. Benedetto, vorrei capire a cosa ci si riferisce, quando si valuta un rischio vanno valutati a priori i fatti: è un fatto che ad Alatri abbia riaperto e sia operativo, con 12 p/l, il reparto di Pediatria che verranno portati a 18; è un fatto che la Regione Lazio ha investito più di 600 mila euro per potenziare e dotare di strumentazioni le sale operatorie e l’ offerta ospedaliera del presidio di Alatri; è un fatto che il giorno 10 Marzo 2017 sono state inaugurate due delle quattro nuove sale operatorie dell’ospedale e a breve partiranno i lavori di ristrutturazione della terza e quarta sala operatoria; è un fatto che delle 75 unità di personale destinate alla ASL di Frosinone, 7 infermieri sono stati destinati all’unità sub-intensiva di Alatri, che è stata riattivata il 4 ottobre 2014; è un fatto che sono previsti stanziamenti per nuovi macchinari e per lavori di riqualificazione del piano terra della struttura ospedaliera, ove troveranno posto gli ambulatori territoriali.

E’ vero ci sono ancora molte cose da chiarire, o “zone d’ombra”, come drammaturgicamente le definiscono i nostri consiglieri di opposizione, a cominciare proprio dalla costosissima Casa della Maternità, sempre osteggiata dal sindaco di Alatri e mai entrata in funzione e voluta fortemente ed esclusivamente da un direttore generale che oggi non c’è più.

Forse anche grazie all’azione di qualche sindaco che ha bocciato l’Atto aziendale proposto da questo, o che si è incatenato davanti alla Direzione Generale, o ancora che ha consumato la via della Regione Lazio, rappresentando le ragioni di un territorio. Questo potevamo fare nello specifico e questo abbiamo fatto, senza risparmiare le forze; le conclusioni sull’impiego di denaro pubblico, non le possiamo e vogliamo tirare noi, tocca ad altri, per titoli e competenze.

Voglio concludere: ho certezza e, posso rassicurare i miei concittadini, che grazie al nostro impegno, a quello dei nostri amici in Regione, ma soprattutto alla coesione di un intero territorio, c’è stato nei palazzi Romani un forte cambiamento di rotta e di valutazione sul nostro Ospedale. Alla luce dei fatti, consentitemi di essere orgoglioso dei risultati raggiunti, risultati che debbono essere consolidati e migliorati; per questo continueremo a vigilare e a metterci in gioco personalmente, se necessario”.