HOMEPAGE CRONACA ALATRI, QUESTIONE TARI – DARIO CECI: “INCASSO AL DI SOTTO DELLA MEDIA...

ALATRI, QUESTIONE TARI – DARIO CECI: “INCASSO AL DI SOTTO DELLA MEDIA DEI COMUNI ITALIANI”

1116
CONDIVIDI

Dario Ceci (Patto Civico) è stato tra i promotori del progetto politico che ha portato alla vittoria dell’attuale amministrazione Cianfrocca. Oggi, dallo stesso progetto, ha preso le distanze “una volta verificata – spiega – la doppiezza del sindaco Cianfrocca, la sua inattendibilità e, soprattutto, la sua disarmante ingratitudine”.

Ha contattato Gente comune per intervenire sulla Tari con la seguente nota che pubblichiamo per intero.

“L’argomento TARI, trattato recentemente dalla stampa locale e definito dalla stessa “caos Tari”, deve essere affrontato in maniera più approfondita ed allargato a tutte le entrate dell’ente. 

L’attenzione dell’Amministrazione nella gestione delle entrate dovrebbe essere massima e invece, scopriamo che il trend di riscossione rispetto a quanto previsto nei bilanci del Comune di Alatri è sempre al di sotto della media di incasso dei Comuni Italiani. I numeri dicono che “Alatri ha un potenziale di riscossione rispetto a quanto previsto nei bilanci pressoché identico ai comuni del profondo Sud in particolare della Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, dove non si riesce a riscuotere più del 30% di quanto previsto. La concentrazione maggiore in Italia di comuni in pre dissesto, con ricorso a piani pluriennali di riequilibrio, o addirittura in dissesto, si trova infatti in quelle regioni. Le performance negative di riscossione vedono costantemente Alatri collocarsi sotto la curva del trend di riscossione dei comuni con valori demografici similari al nostro e parlano le cifre : al 30 giugno 2022, il riscosso è stato di 3milioni 852mila euro a fronte degli oltre 12milioni iscritti nella previsione di bilancio competenza per l’esercizio 2022. Il risultato è un modesto 31,9%, a fronte del 42,2% realizzato in media dai comuni che rientrano nella stessa fascia demografica di Alatri. Va un po’ meglio per canoni, rette, servizi a richiesta: nello stesso periodo di cui sopra, riscossi appena 513mila euro su oltre 1milione e 300mila euro previsti, pari al 39,2%, anche se la media dei comuni simili si attesta al 45,9%. 

Altri segni negativi sono rappresentati dalla qualità del risultato di amministrazione e dall’equilibrio strutturale di parte corrente. Venendo a quest’anno, a quanto incassato al 31 luglio: 3milioni 177mila euro, a fronte di oltre 13milioni previsti, pari al 24% a fronte del 35,2% realizzato dai comuni  simili ad Alatri. Com’è facilmente riscontrabile, anche nel primo semestre 2023 le performance di entrata del comune sono al di sotto del trend di fascia demografica dell’11,2%. “Sicuramente è possibile ottimizzare l’impiego delle risorse, ma se non ci sono sufficienti entrate per sostenere le spese, l’ente andrà sempre in squilibrio finanziario e il “caos” non riguarderà solo la Tari”. 

 Delude che il capo dell’amministrazione, un commercialista, non sia fin qui riuscito a cambiare la rotta sulla gestione delle entrate del proprio ente che rappresentano la base di una sana amministrazione e il primo dei pensieri di un buon “padre di famiglia”. Ovviamente, la responsabilità di questo è anche degli uomini che dovrebbero supportare il Capo dell’amministrazione e gli uffici competenti dando loro i giusti consigli ed indirizzi necessari al raggiungimento di prestazioni migliori. Chi è il responsabile di tutto ciò se non il sindaco ,incapace di “fare” politica, che si preoccupa solo ed esclusivamente del suo lauto compenso e non già del funzionamento della macchina amministrativa delegando e non decidendo secondo quelle che erano le aspettative dei nostri elettori? I quali ,se avessero minimamente immaginato di essere amministrati da cotanta inettitudine ed inadeguatezza ,rivelatesi nel corso del suo operato, avrebbero riposto la propria fiducia in altre meno legnosi candidati”.