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Alatri – Il Presepe tra storia e favola raccontato dal Prof. Frusone

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 Nel Chiostro di San Francesco Armando Frusone ha illustrato con delle slide “il Presepe tra fiaba e storia”.

Un viaggio lungo XX secoli ricco di singolari e intriganti curiosità. La tradizione vuole che nel periodo natalizio venga addobbato l’albero di Natale e venga fatto anche il presepe per ricordare la nascita di Gesù. Case, strade, fuochi, ruscelli e ovviamente la Sacra famiglia insieme ad altri personaggi ed animali fanno rivivere la Natività. La tradizione della rappresentazione della nascita di Gesù è un patrimonio della cultura italiana derivata da tradizioni medievali. La parola “presepe” deriva dal latino “praesepe“ o “praesepes” e significa “mangiatoia”. Rimanda alla stalla nella quale, come è raccontato nel Vangelo di Luca, fu collocato il Bambino Gesù alla sua nascita. Nei vangeli apocrifi (provenienti dalla tradizione orale) si parla di una grotta, del bue e dell’asinello che con il loro alito riscaldano il piccolo Gesù. Una delle tante curiosità è che le prime rappresentazioni della nascita di Cristo sono già presenti nelle catacombe a partire dal IV e III secolo. L’origine, però, viene fatta risalire alla notte di Natale dell’anno 1223, quando San Francesco lo rappresentò a Greccio, in provincia di Rieti. La nascita è per antonomasia un momento di gioia allo stato puro, se poi si aggiungono una bellissima stella cometa, un bue e un asinello diventa quasi una fiaba. E tutti almeno una volta abbiamo voluto partecipare a questa fabia aspettando la mezzanotte per mettere il bambinello. Da bambini abbiamo inventato storie tra i personaggi, li abbiamo spostati giorno per giorno più vicini alla capanna, abbiamo riprodotto tutti i mestieri che potessero dare calore ad un momento così magico. Ma alla fine la vera magia resta quella di provare ogni anno la stessa sensazione di favola con un bellissimo lieto fine. Preso da cultura AlatriAlatri – Il Presepe tra storia e favola raccontato dal Prof.Frusone TRA FIABA E STORIA Nel Chiostro di San Francesco Armando Frusone ha illustrato con delle slide “il Presepe tra fiaba e storia”. Un viaggio lungo XX secoli ricco di singolari e intriganti curiosità. La tradizione vuole che nel periodo natalizio venga addobbato l’albero di Natale e venga fatto anche il presepe per ricordare la nascita di Gesù. Case, strade, fuochi, ruscelli e ovviamente la Sacra famiglia insieme ad altri personaggi ed animali fanno rivivere la Natività. La tradizione della rappresentazione della nascita di Gesù è un patrimonio della cultura italiana derivata da tradizioni medievali. La parola “presepe” deriva dal latino “praesepe“ o “praesepes” e significa “mangiatoia”. Rimanda alla stalla nella quale, come è raccontato nel Vangelo di Luca, fu collocato il Bambino Gesù alla sua nascita. Nei vangeli apocrifi (provenienti dalla tradizione orale) si parla di una grotta, del bue e dell’asinello che con il loro alito riscaldano il piccolo Gesù. Una delle tante curiosità è che le prime rappresentazioni della nascita di Cristo sono già presenti nelle catacombe a partire dal IV e III secolo. L’origine, però, viene fatta risalire alla notte di Natale dell’anno 1223, quando San Francesco lo rappresentò a Greccio, in provincia di Rieti. La nascita è per antonomasia un momento di gioia allo stato puro, se poi si aggiungono una bellissima stella cometa, un bue e un asinello diventa quasi una fiaba. E tutti almeno una volta abbiamo voluto partecipare a questa fabia aspettando la mezzanotte per mettere il bambinello. Da bambini abbiamo inventato storie tra i personaggi, li abbiamo spostati giorno per giorno più vicini alla capanna, abbiamo riprodotto tutti i mestieri che potessero dare calore ad un momento così magico. Ma alla fine la vera magia resta quella di provare ogni anno la stessa sensazione di favola con un bellissimo lieto fine.

(Testo da cultura Alatri)