In una piazza Santa Maria Maggiore stracolma Tommaso Zanello in arte “Piotta” ha dato vita, durante la riuscitissima manifestazione dello “Street Music Food Scatenatissimo Festival di Alatri, ad un concerto molto bello e partecipato dove lo stesso artista romano ha spaziato nel suo vastissimo repertorio musicale riuscendo a far ballare e divertire in una serata che resterà nei cuori sicuramente di chi l’ha vissuta. Un concerto rock ma anche emotivo, con pezzi ballabili, tra cui il classico “La Grande Onda” e altri invece più riflessivi come “Domani è un altro giorno” o “7 Vizi Capitale” dal quale prende proprio nome il tour estivo del cantautore romano che in esclusiva si è voluto raccontare in questa intervista che vi proponiamo:
Il tuo “7 Vizi Capitali Tour” è stato un vero successo… lo confermi?
Si è andato molto bene, abbiamo girato in tour tutta l’Italia con più di trenta date. Questo tour è stato diverso dagli altri che in precedenza erano stati più aggressivi, più rock, mentre questo di quest’anno è stato più intimo, adatto all’uscita del nuovo disco che verrà alla luce in autunno. Ho messo dentro dei pezzi più lenti, più d’atmosfera che da parecchi anni non suonavo più. In poche parole mi sento molto soddisfatto della risposta che ho avuto dal mio pubblico.
Nel tuo modo di fare musica c’è stata un’evoluzione nel tempo… ti va di spiegarcene i motivi?
Si. Io ho iniziato a fare musica molto tempo fa ed è normale che questo ti porta ad avere delle trasformazioni musicali con il passare degli anni. Ho iniziato a fare musica per diletto a scuola e poi con l’avanzare dell’età ho sempre cercato di adattarmi sempre ai tempi che corrono. A me fa piacere raccontare ai miei fan il mio percorso, il mio cammino nel mondo musicale. Nel suonare dal vivo io ho iniziato come deejay e ora invece ho una band tutta per me proprio perché nel frattempo ho imparato ad usare anche gli strumenti. Io penso che la musica è una buonissima valvola di sfogo quando sei adolescente, ti aiuta a tirare fuori tutte le problematiche che hai dentro. Suonare aiuta.
L’intervista completa la potete trovare sul numero cartaceo di Gente Comune in distribuzione in questi giorni