Tra i protagonisti di questo primo “Ben Hur” degli anni Duemila non ci sono star di grande richiamo ma attori di buon Curriculum e di bella presenza: Ben Hur è Jack Huston (“Broadwalk Empire”), Messala è l’inglese Toby Kebbel.
La nuova versione è firmata dallo sceneggiatore/documentarista Keith Clarke con revisioni di John Ridley, che ha vinto l’Oscar per “12 anni schiavo”.
Questo nuovo Kolossal è stato girato quasi interamente a Roma negli studi di Cinecittà, con una puntatina a Matera, e prodotto da Mgm e Paramount, è uno dei titoli più attesi dell’agosto cinematografico e sarà distribuito in Italia dalla Universal l’8 settembre. Sarà interessante verificare se Bekmambetov riuscirà a tenere testa alla spettacolare corsa delle quadrighe che fece la storia del cinema.
Tra i protagonisti notiamo la presenza del nostro concittadino Paolo Deidda che orgogliosamente ci accoglie nella sua casa di Via Piccola Sud a Basciano. “La mia prima esperienza nel mondo del cinema è stata bellissima – ci confida Paolo –. Sono stato scelto come figurante semplice, ma nello stesso tempo speciale in quanto rappresento la nobiltà Ebrea recitando nella Tribuna di Pilato.
Ho collezionato 32 presenze su 35 chiamate; infatti sono uno dei figuranti che ha lavorato di più durante tutte le riprese effettuate a Roma. Sono stato apprezzato da tutto il mio gruppo che ormai da anni la esercita come una professione oltre che da tutto il casting comprese le costumiste e le truccatrici. Molto suggestiva la gara con le Bighe – continua nel suo racconto Paolo Deidda – i primi cinque giri sono brutali e caotici tra spettacolari collisioni, incidenti sanguinosi e morti istantanee. Al sesto giro, Messala e Judah sono testa a testa. Ben Hur ha volutamente trattenuto i cavalli per poterli scatenare all’ultimo giro. Il tribuno frusta a sangue il rivale e amico di un tempo, ma viene sbalzato fuori dal carro e calpestato dai cavalli di un altro fantino.
Ben Hur è incoronato vincitore da Pilato. Poco dopo, ritrova insperatamente sua madre e sua sorella: sono vive, ma confinate in una torre perché malate di lebbra. Tornando a casa, Ben Hur si imbatte nella via crucis di Gesù. Lo riconosce e gli ricambia il favore di un tempo, porgendogli dell’acqua.
Un altro film? Domandiamo a Paolo che con un sorriso risponde…”chissà, forse sì magari con un ruolo un pochino più importante e tenendomi libero dai miei impegni di lavoro”.
Bruno Sbaraglia