Nel piano triennale delle opere pubbliche che il consiglio comunale si appresta a votare troviamo un elenco di alcuni interventi evidentemente necessari per i territorio, ma quello che proprio non riesco a comprendere è l’ostinazione con cui si insiste nel prevedere interventi di una certa consistenza nella zona di Chiappitto. Mi riferisco ovviamente all’ inserimento in questo elenco della prevista realizzazione di un immobile polifunzionale ricettivo e di un centro polivalente. Orbene , posto che questi interventi fanno parte di un “ libro dei sogni “ ,considerato che solo una minima parte troverà soddisfatte le rispettive necessità economiche e finanziarie in quanto trattasi per lo più di richiesta di finanziamenti, sembra essere ancora più evidente il disegno di trasferire gli interessi della città nella zona di Chiappitto.
Pochi , infatti sono gli interventi previsti per il centro storico mentre si prevedono opere importanti in una zona che fino ad oggi si è sviluppata in maniera caotica, sconclusionata e senza alcun nesso logico. Ma qualcuno mi saprebbe dire a cosa servirebbero queste due strutture ? Già dieci anni fa sono state teatro di un accanito dibattito e il loro inserimento nell’elenco fu stralciato . Ma quello che più colpisce è il diverso modo di pensare di questa amministrazione la quale, mentre da una parte non fa nulla per acquistare il Politeama ad un prezzo irrisorio, adducendo a motivazione i costi di ammodernamento e soprattutto i costi gestionali, dall’altra pensa di realizzare una struttura simile, in una zona inadatta, con costi di gran lunga maggiori che si riverseranno inevitabilmente sulla collettività.
Il pensiero ci rimanda immediatamente allo stadio di atletica che é costato alle tasche comunali ben sei milioni di euro per un utilizzo limitatissimo e costi di gestione non indifferenti. Penso sia l’ora di dire basta a queste inutili cattedrali nel deserto alle quali sarò sempre contrario perché rimangono solamente un modo per spendere svariati milioni di euro senza che la città ne trovi il corrispondente giovamento. Se Alatri deve rinascere veramente non è questo il modo. C’è un centro storico da recuperare , ci sono monumenti da ristrutturare , da mantenere, un ‘ acropoli per la quale sono necessari interventi urgenti ma che non viene nemmeno nominata in questo contesto.
L’idea che ci si fa leggendo l’elenco di queste opere è quella di una mancanza di programmazione e di progettualità , cosa questa che ha portato Alatri nelle condizioni in cui versa. Ma c’è la precisa volontà di recuperare il centro storico e fare di Alatri una città turistica oppure si è convinti di spostare tutti gli interessi economici a Chiappitto ? Spero di no ma, se con il tempo si dovessero , malauguratamente , realizzare queste opere allora sarà la morte definitiva del centro che verrà svuotato sempre più della sua peculiarità . Mi auguro che prima di approvare questo elenco di opere si pensi al futuro della nostra città che ha bisogno di tutto all’infuori di milionarie cattedrali nel deserto.