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Alatri – Nonostante agli arresti domiciliari in comunità terapeutica compie due rapine a mano armata, arrestato dai carabinieri

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Nel  pomeriggio di ieri in Alatri, i militari del NORM della locale Compagnia, davano esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere, in sostituzione della misura degli arresti domiciliari,  emesso nella stessa giornata dal GIP del Tribunale di Frosinone nei confronti di SCARSELLA Francesco, 34enne del posto, già censito per stupefacenti, furti, rapine, reati contro la persona, avvisato orale e sorvegliato speciale di P.S.

L’aggravamento della misura, richiesto dal Comandante della Compagnia di Alatri, con il quale concordava pienamente l’Autorità giudiziaria, trae origine dagli sviluppi investigativi condotti dai Carabinieri della Compagnia di Anzio (RM) ed emersi nell’ambito di un procedimento penale instaurato presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri (RM) per due rapine in concorso. Il predetto risulta essere autore, unitamente ad altri due soggetti, di due rapine perpetrate nei giorni 26 luglio e 20 settembre 2018 in danno del supermercato Coop di Anzio (RM),  nelle quali con volto travisato e mediante intimidazione nei confronti degli addetti alle casse, con una roncola ed un pugnale nella prima rapina, nonché  un coltello nella seconda rapina, si impossessavano rispettivamente di 3.000 euro e 1.000  euro in contanti dandosi poi alla fuga.

Francesco Scarsella all’epoca delle rapine perpetrate In Anzio (RM), risultava trovarsi agli arresti domiciliari presso la comunità’ terapeutica onlus “Aiva” di Nettuno (RM),  poiché responsabile di omicidio stradale avvenuto in Ferentino il 15 ottobre 2017,  in cui il predetto con la propria autovettura causava la morte dei coniugi MARRANDINO e per il quale era stato condannato alla pena di anni cinque e mesi due di reclusione.

In data 07.12.2018 l’A.G. aveva disposto la misura degli arresti domiciliari da Anzio (RM) ad Alatri,  presso la casa paterna, ove ieri i Carabinieri della Compagnia di Alatri lo traevano in arresto per condurlo, ad espletate formalità di rito, presso la Casa Circondariale di Frosinone.

Una risposta in termini di sicurezza sociale quella di avere un soggetto di elevata pericolosità  in carcere e non agli arresti domiciliari, quindi con la possibilità di poter lo stesso delinquere come si è verificato in occasione delle rapine avvenute ad Anzio