Venerdì 13 marzo 2015, avranno inizio i festeggiamenti in onore del Miracolo Eucaristico dell’Ostia Incarnata. I festeggiamenti sono organizzati grazie alla collaborazione di: Diocesi Anagni-Alatri; Parrocchia San Paolo Apostolo e la Venerabile Confraternita di San Sisto I P.M.; Comune di Alatri – Assessorato alla Cultura; Associazione Culturale “Coro Ernico” di Alatri.
Il programma dei festeggiamenti è il seguente:
Venerdì 13 marzo 2015 ore 18,30 – presso la chiesa di santa Maria Maggiore, conferenza su Miracolo Eucaristico dell’Ostia Incarnata tenuta da: don Pasquale BUA per la parte Teologica; da don Lorenzo CAPPELLETTI per la parte Storica Religiosa;
Sabato 14 marzo 2015 ore 11,00 – presso la sala Cineauditorium “Aletrium” palazzo Conti Gentili inaugurazione della mostra fotografica. La mostra chiuderà il 29 marzo;
ore 17,00 – presso la Basilica San Paolo Apostolo celebrazione della Santa Messa alla quale seguirà la processione con la Reliquia dell’Ostia Incarnata come da seguente percorso: Piazzalele Acropoli – Via Duomo – Via Emanuele Lisi – Via Carlo Minnocci – Piazza Santa Maria Maggiore – Via Francesco Priorini – Corso Vittorio Emanuele – Via Duomo – Piazzale Acropoli;
Domenica 15 marzo 2015 ore 11,30 – Basilica San Paolo Apostolo Solenne Pontificale presieduto dal vescovo Lorenzo Loppa;
ore 17,00 – Basilica San Paolo Apostolo rassegna musicale.
Il parroco don Antonio Castagnacci, unitamente agli altri organizzatori dei festeggiamenti, invitano quindi le varie comunità religiose del territorio a partecipare numerosi. Il Miracolo dell’Ostia Incarnata rende onore alla città di Alatri. Dal lontano 1228 quando, con la bolla Fraternitatis Tuae del 13 marzo, Gregorio IX lo riconobbe come reale e come segno di conferma al, da poco introdotto, termine di transustanziazione.
La storia, così come viene tramandata, è raffigurata su una serie di affreschi presenti nelle pareti laterali della cattedrale di Alatri: una giovane, istigata da una anziana donna, al momento di ricevere l’eucaristia avrebbe trattenuto nella bocca l’ostia consacrata, nascondendola poi in un panno per portarla a casa e consegnarla alla anziana donna in un secondo momento. Nascosta l’ostia la giovane si recò a prenderla dopo tre giorni rinvenendo un pezzo di carne umana.
Pentita per il suo gesto sacrilego, confessò l’accaduto e consegnò al vescovo il frammento di carne ancora sanguinante. Il frammento è ora conservato in una cappella all’interno della concattedrale di Alatri.