La vicenda dello spostamento dello stabilimento OMRON ha indubbiamente sollevato problematiche, perplessità e soprattutto sconforto per la perdita di un punto di riferimento industriale del nostro territorio.
Cosa dire :” chi è causa del proprio male pianga se stesso “ ! Cosa ha fatto la nostra città per creare le condizioni per poter consentire alla Omron di vedere soddisfate le proprie esigenze? Chi ha consentito alla zona di Chiappitto di svilupparsi senza alcun nesso logico ed urbanistico? Chi ha permesso l’insediamento di strutture residenziali e commerciali all’interno di quella che era nata come un’area industriale? Chi ha favorito la costruzione di edifici adibiti a scuole fra gli insediamenti industriali? Come si fa a meravigliarsi che un’industria scelga un’altra collocazione quando non si è stati nemmeno in grado di servire la zona con una strada che consenta il passaggio ai mezzi più pesanti senza che questi siano costretti addirittura ad accostarsi per permettere il transito all’altro?
Dove mai si è visto che per effettuare il carico e lo scarico di merci i grossi mezzi siano costretti a manovre impossibili attenti oltretutto all’incolumità degli alunni, delle macchine e dei passanti? Ecco , tutto questo è inammissibile ma la responsabilità è di tutti: di una classe politica che da cinquanta anni a ad oggi non è stata capace a ridisegnare uno strumento urbanistico che tenesse in debita considerazione l’evoluzione del territorio e le esigenze delle attività produttive; di quanti hanno favorito insediamenti industriali, commerciali, artigianali, residenziali, sportivi e quant’altro creando un obbrobrio urbanistico che nessuno ci potrebbe mai invidiare; è anche, oltretutto, di un popolo, il nostro, indifferente a questi fenomeni, che è capace di alzare la voce solo quando ritengono di vedere calpestati i propri interessi personali e inerme quando vengono compiuti questi scempi che, però, hanno l’effetto d distruggere il territorio e l’intera economia cittadina .
Penso che sia oramai troppo tardi per pensare alla Omron per la quale dobbiamo, a prescindere, essere felici per la sua necessità di espansione, ma penso che d’ora in avanti bisognerà lavorare per un altro tipo di industria: quella che non ha capannoni, che non necessita di grandi infrastrutture ma quella che potrebbe, invece, dare molte risposte ai tanti giovani in cerca di occupazione: l’industria del turismo.
Ecco, se Alatri , amministratori, cittadini e attività economiche , saprà indirizzare la propria attività verso questa direzione allora saremo capaci di ricreare quello che oggi abbiamo perso seppur in settori diversi .