Per chi frequenta campagne e sentieri, il territorio è come un libro con innumerevoli pagine. Leggendole e rileggendole, ogni volta emergono dettagli o cose che a prima vista erano passate inosservate: utili tasselli per il puzzle della ricostruzione storica, perché la storia, soprattutto quella delle nostre contrade non ha grande spazio nelle cronache o nei documenti e la si può fare in questo modo, leggendo i segni che sono ancora in situ: nei sedimenti e nelle rocce, nella vegetazione, nei pochi resti archeologici, salvati dalle trasformazioni del paesaggio.
A questa osservazione ragionata la scuola ha il dovere di educare perché ne resti memoria del passato della quotidianità. Domenica 6 novembre è toccato alla 3° Scienze applicate del Liceo Pietrobono di Alatri. Accompagnata dal prof. Torre, geologo e appassionato archeologo, i ragazzi hanno percorso diversi chilometri: dopo la visita all’Acropoli, sono scesi lungo le strade del centro e lasciandosi alle spalle l’abitato cittadino, sono arrivati alla Fontana Grande e poi al ponte romano di Basciano per risalire alla volta della Badia di San Sebastiano e ritorno. Un’opportunità molto gradita dagli studenti per stare insieme e fare gruppo, dopo la solitudine della pandemia ma anche per muoversi e imparare dal vivo, come in una novella scuola peripatetica.
A questo primo “cammino” didattico se ne affiancheranno altri che il Liceo Pietrobono vuole promuovere per l’esplorazione del territorio.
Maria Scerrato