HOMEPAGE CULTURA Alatri – Le “Proiezioni cromatiche” di Daniele Dell’Uomo

Alatri – Le “Proiezioni cromatiche” di Daniele Dell’Uomo

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 L’artista Daniele Dell’Uomo, ormai da decenni fa parte integrante della storia culturale di Alatri e non solo. La sua opera pittorica è conosciuta e apprezzata da critici e semplici appassionati; il suo stile cromatico inconfondibile nasce dallo studio e dal talento che Dell’Uomo ha coltivato nel tempo, sempre più raffinandosi nei giochi di colore fino ad avere un pubblico ampio e variegato.

Oggi continua a stupirci con una personale al Chiostro di San Francesco in Alatri, “Proiezioni cromatiche”, con cento dipinti tra inediti e magistralmente rivisitati in un gioco artistico in divenire. L’inaugurazione molto partecipata con l’introduzione del Maestro internazionale d’arte Mario Salvo, è stata celebrata il 9 aprile, e la Mostra sarà aperta fino all’8 maggio. Naturalmente da non perdere, in quanto lo spettatore potrà apprezzare il fantastico mondo onirico e reale di Dell’Uomo. Se l’editore, in un attacco di stravaganza, mi avesse chiesto un’introduzione di una sola frase, avrei scritto che “Dell’Uomo è un uomo profondamente buono”. So che dicendolo si ha l’aria di insinuare che non è molto intelligente, come quando si dice di una ragazza che è ‘simpatica’ sottolineando che è bruttina. Ma tanto, sull’intelligenza di Dell’Uomo non si discute, tale è la sua estrema capacità di cogliere l’anima delle persone e dei paesaggi, e sintetizzarla in pochissimi esemplari segni: e la capacità di sintesi è una delle manifestazioni più alte dell’intelligenza critica.

Onore all’arte – mi viene da aggiungere – e occorre un cenno su Dell’Uomo disegnatore, che ha avuto una funzione rivoluzionaria nell’attuale grafica, traendo ispirazione direttamente dai maestri del futurismo, mediandola attraverso un proprio gusto irripetibile, un segno inconfondibile che si ritrova inalterato ma sempre freschissimo nelle rappresentazioni pittoriche: sempre attuale, anche nelle opere di cinquant’anni fa, perchè nuovo e unico.

Daniele Dell’Uomo è destinato alla storia perchè fra cento e mille anni i suoi dipinti saranno ancora utilizzati ed esibiti dagli storici dell’arte come sintesi di ciò che raffigurano, e per mostrare come un grande artista – a nome dei suoi contemporanei – li ha visti.

Patrizio Minnucci