HOMEPAGE POLITICA Alatri – L’Amministrazione torna sulla querelle del parcheggio di Porta San Francesco

Alatri – L’Amministrazione torna sulla querelle del parcheggio di Porta San Francesco

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“Nonostante non siano stati in grado in cinque anni di produrre una minima carta in merito alle procedure di autorizzazione del parcheggio di S. Francesco, continuano imperterriti a rivendicarne la paternità- così esordisce l’Assessore Massimiliano Fontana in replica alle affermazioni pubblicate qualche giorno fa da Forza Italia, anzi sono riusciti a farsi bocciare una soluzione imperdibile come il parcheggio a raso. 


 

Purtroppo, per coloro che si celano dietro il nome di coordinamento di Forza Italia, le carte parlano chiaro, anche in questo caso. L’idea progettuale di un parcheggio multipiano a servizio del Centro Storico, da edificarsi proprio nell’area di porta S. Francesco, è della prima Giunta Morini, la quale aveva varato nel lontano 2003 un progetto esecutivo e aveva anche reperito le risorse necessarie per l’opera, in attesa dell’autorizzazione della Soprintendenza.

Durante il mandato successivo, quello degli amici di Forza Italia, per intenderci, il progetto del multipiano venne messo nel cassetto e, invece di percorrere la via maestra, cioè quella del perorare l’adozione di un parere da parte della soprintendenza, hanno stravolto le carte, presentando in extremis un progetto di parcheggio a raso che mai è stato oggetto di richiesta di parere. Ma come poteva esserlo? In effetti  la rampa esterna prevista per l’accesso e l’uscita dal piano di parcheggio avrebbe impattato più di una intera costruzione sulla visibilità e fruibilità delle mura ciclopiche e nessuno, neanche una soprintendenza benevola avrebbe mai potuto autorizzare uno scempio simile.

È vero il finanziamento del MEF è stato ottenuto grazie all’interessamento del Senatore Tofani. Gliene diamo merito, ma certo non possiamo tacere della finalità più o meno nascosta di quel finanziamento, cioè quella di realizzare una strada di collegamento tra porta S. Francesco e via Aldo Moro. Altra chimera tecnica, se è vero che tutta la collina è sottoposta a vincolo paesaggistico, archeologico e, per la presenza di un corso d’acqua, anche idrogeologico. Senza contare che all’epoca i costi per le eventuali opere strutturali di supporto al viadotto avrebbero assorbito quasi l’intera somma a disposizione, e semmai si fosse realizzata la strada sarebbe sfociata nel nulla più assoluto senza uno sbocco a monte sulla provinciale per Fumone, perché i soldi per la realizzazione della rampa a ziggurat, non sarebbero bastati.

Questa amministrazione, nell’ormai lontano 2011, ha ripreso seriamente la progettazione e l’iter autorizzativo per un’opera che fosse realizzabile, compatibile e funzionale. Dopo 4 anni di pellegrinaggi alle competenti soprintendenze, dopo aver effettuato tutti gli interventi preventivi di indagine, archeologica, geologica, silvo forestale etc., scusate, amici di F. I. se ci prendiamo qualche merito.

Imbarazzante è poi l’accusa rivolta per la lievitazione dei costi dell’opera: ora se prendiamo a riferimento il progetto del multipiano, dal 2003 ad oggi c’è stato un incremento delle tabelle regionali di almeno il 30% sui costi di opera; ma non si può prendere certo a riferimento lo pseudo progetto del parcheggio a raso, del quale già ampiamente ho spiegato l’assoluta irrealizzabilità e la inconfutabile soluzione multipiano, come unica e possibile per contenere al suo interno anche le rampe di accesso e di uscita.

Questo per chiarire i fatti, ma mi preme anche evidenziare l’estrema scorrettezza delle accuse rivolte al sottoscritto ed al Sindaco Morini. Mai noi abbiamo confuso il piano personale con quello politico, non è nostro costume, ma è certo che noi io e l’ingegner Giuseppe Morini, non siamo soci; per me sarebbe un onore esserlo, ma non lo sono e svolgo la mia libera professione autonomamente.

Questa dichiarazione, per la quale sto valutando le modalità opportune di rivalsa, dimostra in maniera lampante come quando non si ha nulla per attaccare l’attività amministrativa, questi tizi non sanno fare altro che attaccare le persone. Ma sia chiaro che chi male fa male pensa e certe associazioni di scopo più o meno trasparenti sono sotto gli occhi di tutti e tutti sanno che i  protagonisti sono altri e non noi.”