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ALATRI, LA REPLICA DI FDI ALLE OPPOSIZIONI: SIAMO IL PRIMO PARTITO DELLA CITTÀ

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“Nelle scorse ore abbiamo avuto modo di leggere le dichiarazioni rilasciate dagli esponenti del Partito Democratico e, a tal proposito, non si può nascondere un certo senso di stupore nel constatare un’eloquente caduta di stile che emerge dalle loro parole. In più occasioni è stata chiarita la posizione di Fratelli d’Italia, che preme ricordare è il primo partito della città, non mascherando le perplessità sorte nel corso di questa legislatura”.

“Mai mi sono tirato indietro dal confronto, – afferma l’On. iannarilli – e ho affermato con decisione che, fin dal principio, questa amministrazione ha dovuto affrontare delle criticità dovute sia all’acuirsi di divergenze personali già esistenti, sia alla poca esperienza amministrativa dimostrata da alcuni, i quali hanno forse peccato di poca umiltà, la cui serietà non è, però, mai stata messa in discussione”.

“Dopo due anni e mezzo di legislatura siamo al giro di boa e riteniamo lecita ed essenziale una riflessione – dichiarano da Fratelli d’Italia – che delinei quale sia la situazione odierna, al fine di porre in essere quelle azioni che possano migliorare e garantire il corretto funzionamento della macchina politico-amministrativa della città. Questo è uno dei doveri ineludibili a cui è chiamato ogni buon amministratore. È innegabile che attualmente ci siano dei problemi ed è opportuno tentare di risolverli, apportando variazioni dove serve e, se necessario, cambiare la squadra in campo. Non si può pensare che al primo ostacolo l’unica opzione sia abbandonare tutto: si deve rispettare la volontà dei cittadini onorando il proprio impegno. Spiace, ma bisogna smentire il Partito Democratico e infrangere le immagini di lauti pasti a base di minestra disegnate da coloro i quali hanno, invece, consumato cene bene più movimentate condite da pesanti minacce, salite agli onori della cronaca non molto tempo fa. Il confronto è alla base di una civile e auspicabile attività politica, a volte, questo si è fatto certamente più serrato e concitato, ma ciò è giustificato da quanto c’è in gioco: il presente ed il futuro di Alatri. In una prima fase, infatti, abbiamo chiesto l’azzeramento delle deleghe per giungere ad una celere definizione, il sindaco non ha accettato questa soluzione e, di conseguenza, si è intrapreso un percorso differente, nella convinzione che sia indispensabile e irrinunciabile giungere ad un esito positivo. Memore dell’esperienza maturata negli ultimi trent’anni nel gestire determinate situazioni politiche – aggiunge Iannarilli -, non ravviso alcuno scandalo in ciò che si è verificato in questa fase di confronto. Di certo, suscita qualche sorriso ricevere simili critiche da una compagine come quella del PD, che non è celebre quanto a moderazione e diplomazia, specie quando si tratta di equilibri di colazione o di ‘poltrone’, in questo – chiosano gli esponenti di FdI – loro sono decisamente più esperti di noi. Per quanto riguarda la questione ‘poltrone’, come è stata definita, bisogna precisare che si parla di ‘incarichi di responsabilità’ – usare i termini corretti è fondamentale affinché la comprensione della realtà sia scevra da equivoci. Oggi, amministrare una città di 30.000 abitanti non è affatto semplice e vogliamo che questo concetto sia chiaro: i consiglieri comunali e l’assessore citati detengono già una ‘poltrona’ nelle rispettive aziende o negli enti dove svolgono la propria professione, è evidente, quindi, che non necessitano di un posto in amministrazione per guadagnarsi da vivere. E per ora, non reputiamo necessario aggiungere altro in merito. Quanto alle dichiarazioni rilasciate circa le deleghe, queste possono ritenersi affermazioni che non trovano fondamento: a breve si discuterà delle problematiche e delle criticità riscontrate nello svolgimento dell’attività politico-amministrativa in alcuni ambiti e, con grande serenità, ci adopereremo per risolverle, nella più totale legittimità politica. Una volta terminata la legislatura, si tornerà alle urne e a quel punto i cittadini saranno chiamati a scegliere e potremo trarre le nostre conclusioni. In questa ottica, non possiamo però dimenticare quali fossero le condizioni in cui si trovava Alatri al termine dell’esperienza precedente: un comune sull’orlo del dissesto, in piena paralisi amministrativa con problemi complessi che si trascinavano da anni a cui era vitale trovare rimedio. Sarebbe opportuno e consigliabile riportare la discussione nell’alveo della politica utilizzando termini pertinenti, non scadendo ad un livello francamente sconfortante. Tra l’altro, parliamo di una pratica, quella della pubblicazione di sguaiati proclami, che può rivelarsi controproducente per chi l’adopera, poiché costringe l’interlocutore a fornire risposte appropriate ed esaustive. A tal proposito, ricordiamo ai più smemorati che chi governa oggi Alatri, lo fa grazie ad una netta vittoria alle elezioni, a cui è seguito un decisivo cambio degli amministratori, i quali hanno assunto il proprio ruolo nell’onesta convinzione di poter ottenere immediatamente dei risultati positivi alla guida di una città, ma hanno poi dovuto fronteggiare una realtà differente. Tutto ciò è lecito e non è la prima volta che si verifica in politica. È troppo semplice emettere sentenze e giudicare dietro una tastiera. Di sicuro le parole lette in questi giorni non sorprendono, anche perché sappiamo bene cosa rappresentano e come agiscono gli autori delle medesime nella quotidianità. Siamo convinti che sia doveroso dedicare tutto il nostro impegno affinché questa amministrazione possa proseguire il proprio mandato. Se le decisioni di oggi si riveleranno fallimentari domani, allora faremo i conti con le nostre scelte e adotteremo le dovute misure, ma non possiamo tirarci indietro, abbiamo il dovere politico e morale di trovare una soluzione positiva e concreta”.