HOMEPAGE APPUNTAMENTI Alatri – La città aderisce all’Open Day Archeologia

Alatri – La città aderisce all’Open Day Archeologia

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La soprintendenza archeologica del Lazio e dell’Etruria meridionale, l’assessorato alla Cultura e il Sistema museale urbano di Alatri presentano l’Open day archeologia, per fare in modo che tutti possano ammirare i reperti rivenuti circa 130 anni fa in località La Stazza.


Antefisse in Potnia Theron, fregi e votivi trasferiti a Roma e finora conservati nei magazzini del museo di Villa Giulia. Materiale consistente in elementi decorativi del tempietto Etrusco-italico ricostruito in scala 1:1 proprio nel museo capitolino.

Alle 10,30 nella Biblioteca “Luigi Ceci” dopo i saluti istituzionali del sindaco Giuseppe Morini, dell’assessore regionale Mauro Buschini e del delegato alla cultura Carlo Fantini, il direttore del Sistema museale urbano di Alatri Luca Attenni introdurrà i lavori di carattere scientifico, cui seguiranno gli interventi della soprintendente e delle funzionarie della Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’ Etruria meridionale, rispettivamente Alfonsina Russo Tagliente e Simona Carosi e Sandra Gatti. A seguire la visita al Museo Civico dove potranno essere ammirate nelle nuove stanze della pinacoteca, gli elementi di decorazione templare: le antefisse ad artemide persiana e le riproduzioni in legno e terrecotte del Tempietto di Alatri. Nel pomeriggio ci sarà l’apertura del museo come consuetudine, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

L’open day sarà solo l’inizio di un progetto che per il momento prevede la visione solo di alcuni delle 11 antefisse e delle 36 cassette di reperti, ma che poi diventeranno una mostra didattico-scientifica con catalogo

“Solo una soprintendenza lungimirante e un’amministrazione sensibile, in una perfetta sinergia – spiega il direttore del museo Attenni – hanno portato a questo straordinario successo; un risultato che si vede. Un lavoro durato tre anni. Un progetto a cui nessuno aveva pensato prima e al quale ha creduto tutta l’amministrazione Morini, e che ha visto i contatti tra il sottoscritto, il consigliere Fantini, Antonio Agostini, la soprintendente e le funzionarie Russo e Carosi”.

Tutto è iniziato con una semplice richiesta di poter mostrare alcuni dei reperti rinvenuti nel 1880. Ma il buon lavoro del museo alatrense ha convinto la soprintendenza archeoologica che forse quel materiale lasciato nei magazzini poteva e doveva tornare nel luogo di origine. “E’ motivo d’orgoglio per il consigliere Fantini e per il sindaco Morini presentare non soltanto agli alatrensi i reperti. “Con impegno, perseveranza e qualche sforzo – spiegano gli amministratori il sogno è diventato realtà. Alatri si riappropria dei suoi reperti archeologici.