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Alatri – Il consigliere Tarquini:”Ordinanze, multe e restrizioni. Un danno enorme per la città”

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Il Consigliere Tarcisio Tarquini si dice costretto a interrompere – suo malgrado – la tregua pasquale per esprimere il suo dissenso riguardo alcuni provvedimenti assunti dall’amministrazione comunale, a suo avviso privi di logica e forieri di danni per la Città, oltre che per le persone direttamente coinvolte. il Consigliere ha dichiarato:« Il primo riguarda la multa che è stata notificata ai bar e ad altri esercizi per scadenza del permesso di occupazione del suolo pubblico, accompagnata dall’ingiunzione di rimuovere gazebo e tavoli all’aperto. L’autorizzazione di cui si parla è scaduta il 31 marzo, gli esercenti – dopo un incontro con sindaco e comandante della polizia municipale – hanno presentato domanda per il rinnovo, pagando la tassa prevista, e per tutta risposta hanno ricevuto questa bella sorpresa, alla vigilia di Pasqua.  Qual è la ragione di queste multe? Non credo che esse siano motivate da fatti sostanziali, se le autorizzazioni sono state concesse fino al 31 marzo ciò non può che voler dire che i proprietari dei bar erano in possesso di tutti i requisiti per averle, altrimenti non sarebbero state concesse nemmeno prima. E allora? Ragioni di “ordine pubblico”, per evitare “assembramenti”?. Qui scendiamo su un terreno pericoloso e sul quale bisogna essere chiari da subito. Se le forze dell’ordine e l’amministrazione ritengono che vi siano timori e rischi di questa natura, è bene che ne informino con chiarezza l’opinione pubblica – siamo cittadini in grado di valutare e renderci conto, se necessario, dell’opportunità “reale” di provvedimenti dal sapore restrittivo. Se questi timori e rischi – come speriamo e come crediamo – non ci sono, e ci troviamo, invece, di fronte a un tardivo scrupolo burocratico, è bene che si consideri che in questo modo e per questa via si ottengono risultati opposti a quelli voluti: si drammatizza una situazione che si va normalizzando e si dà un colpo all’economia della città, ai diritti e alle aspettative degli imprenditori commerciali, alla stessa immagine di Alatri e alla sua accoglienza. Il secondo provvedimento riguarda la mancata autorizzazione stagionale al Chiosco di Civita, la cui chiusura è stata di fatto decretata oggi dall’amministrazione comunale, dopo anni di silenzio, di rinvii, di assicurazioni verbali e segnali contrastanti. Il chiosco di Civita è lì da più di un ventennio, negli ultimi anni, dopo la scadenza dell’autorizzazione agli attuali gestori, si è annunciata più volte l’indizione della (più che giusta) gara per assegnare l’attività e lo spazio (del chiosco sono proprietari i gestori di adesso) a quello, tra i soggetti interessati, che avesse presentato la proposta più vantaggiosa.
La gara non si è fatta, ai proprietari del chiosco è stato suggerito, sempre evitando di mettere nero su bianco, di andare avanti in attesa della gara, l’amministrazione è arrivata persino, l’estate scorsa, a invitarli (apponendo il proprio patrocinio) ad assicurare la “location” e il supporto delle manifestazioni del “dopo festival del folclore”e la manutenzione ordinaria dell’area, e adesso, con rudezza e senza preavviso, si impone loro di rimuovere il chiosco, alla vigilia di San Sisto e proprio nel momento in cui, con la buona stagione, Civita diventa di nuovo meta delle visite dei turisti e delle passeggiate dei cittadini.  Non c’è logica, in questi provvedimenti. Non c’è utilità pubblica. C’è un danno evidente, a tutti. Io credo che si sia ancora in tempo per un saggio passo indietro, e chiedo al sindaco di assumersi in prima persona questa responsabilità. Nel nostro comune si ha l’impressione che da un po’ di tempo manchi una guida politica capace di dare gli indirizzi ai quali l’intera amministrazione sia tenuta ad attenersi. Questa è l’occasione per smentirci e per rassicurare i cittadini».

Fonte: laprovinciaquotidiano.com