La Missione Nato in Afghanistan e la Comunicazione operativa in provincia di Herat. E’ il titolo del convegno che si svolgerà il primo ottobre p.v. alle ore 10 presso la Biblioteca comunale Luigi Ceci. Organizzatore e relatore dell’evento il dottor Gianfranco Manchia demoetnoantropologo e operatore di lingua e cultura araba, ufficiale della riserva selezionata dell”Esercito italiano richiamato in servizio dal 2005 per missioni in Afghanistan in qualità di analista antropologo culturale. Il dottor Manchia, comunque è stato direttore del museo civico di Alatri dal 1997 al 2002. Forse anche per questo motivo ha voluto organizzare il convegno nella Città di Alatri dove ha abitato per cinque anni.
Questo in dettaglio il programma ed i relatori. Il dottor Gianfranco Manchia tratterà: “La guerra in Afghanistan dal 2001 al 2021”. A seguire l’intervento del generale di brigata Luigi Caldarola (Il 28° Reggimento Pavia. I Verdi di Gorizia); Sarà la volta, poi del luogotenente Francesco Domenico Goglia (Monografia storico-araldica del 28° reggimento Pavia); Nuovamente l’intervento del dottor Manchia (Il contributo degli antropologi nelle comunicazioni operative); infine il dottor Enrico Pintaldi che argomenterà sul ruolo de La Radio come strumento di pacificazione in un paese sintonizzato.
Gianfranco Manchia narrerà nell’ introduzione la storia dei venti anni dell’operazione militare occidentale in Afghanistan, con particolare riguardo alle motivazioni della missione e agli obiettivi politici, sociali e militari che dovevano essere raggiunti e che, purtroppo, nonostante gli enormi costi finanziari e la perdita di vite umane sono falliti.
Luigi Caldarola farà conoscere il 28° “Pavia”, uno dei reggimenti più importanti, tra quelli che hanno segnato la storia della nostra Repubblica. Sia nelle guerre d’indipendenza che nelle due guerre mondiali si è contraddistinto per l’audacia ed il valore. Nel dopoguerra ha addestrato un milione e mezzo di reclute, che dovevano assolvere l’obbligo del servizio di leva. L’attuale configurazione del reggimento preposto alle Comunicazioni Operative, unico in tutte le Forze Armate, costituisce lo strumento più valido e qualificato, per il conseguimento di eccellenti risultati nelle operazioni internazionali. L’Associazione Nazionale “I Verdi di Gorizia”, composta da quanti hanno prestato servizio nel 28° reggimento “Pavia”, è custode della sua storia, delle sue tradizioni e dei suoi valori.
Francesco Domenico Goglia metterà in evidenza le testimonianze scritte e orali, che tramandano notizie e memorie storiche del reggimento, alla luce della particolare valenza dell’Araldica Militare. Nata nel medioevo come forma distintiva di riconoscimento tra cavalieri, si è via via evoluta, assumendo, per i Corpi dell’Esercito prima e successivamente per tutte le Forze Armate, una connotazione di sintesi visiva, al fine di rappresentare i fasti delle singole Unità. Un’introduzione all’araldica militare offrirà una guida all’interpretazione degli stemmi degli Enti Militari.
Nel suo secondo intervento Gianfranco Manchia metterà in evidenza l’importanza della conoscenza delle popolazioni stanziate sul territorio afghano, che nella dottrina USA si concretizzò in un programma che prevedeva l’aggregazione di antropologi culturali con le unità militari sul terreno, mentre in Italia esperti provenienti dalla vita civile, opportunamente selezionati e formati, vennero inseriti negli organici delle unità militari operanti sul campo.
Enrico Pintaldi racconterà la sua esperienza in qualità di startupper e capo redattore di Radio Bayan, contribuendo, da giornalista professionista, all’allestimento di un’emittente radiofonica. Dall’iter burocratico per realizzare la struttura al reclutamento e alla formazione del personale autoctono. Con trasmissioni nelle lingue Dari e Pashto, la radio ha diffuso notizie e rubriche di vario genere, con l’obiettivo di accrescere e consolidare nella popolazione locale atteggiamenti favorevoli verso il nostro contingente, impegnato nel processo di pacificazione nazionale in Afghanistan.