Il fenomeno della povertà, dopo che, per decenni, era stato progressivamente limitato e ridotto, è tornato ad espandersi nella nostra società occidentale, soprattutto a causa di una recessione economica senza precedenti.
Accanto a situazioni di “povertà estrema”, derivanti da totale assenza di reddito, si diffondono sempre di più le cosiddette “nuove povertà”, legate, spesso, a carenza di valori e di solidarietà tra le persone, nonché a condizioni di dipendenza (una, su tutte, quella dal gioco d’azzardo). Oggi, in Italia, le persone considerate povere sono quasi quattro milioni e mezzo.
Le istituzioni pubbliche, di fronte a tale dilagare, faticano a dare risposte soddisfacenti a tutte le persone che esprimono un bisogno connesso alla povertà. Questo, perché non è facile trovare tutte le risorse necessarie.
Tuttavia, da qualche anno, le politiche europee, nazionali e regionali si stanno concentrando sulla definizione di programmi ed interventi finalizzati proprio a contrastare la povertà.
Esiste il Fondo sociale europeo 2014/2020 a valere del quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha finanziato (con il Piano Operativo Nazionale – PON) la sperimentazione del “reddito di inclusione” (SIA), per ora destinato solo alle famiglie con basso reddito e con presenza di minori, figli disabili, donne in gravidanza; sempre a valere dello stesso fondo, saranno finanziati i progetti che i distretti socio – assistenziali presenteranno per la presa in carico delle persone da avviare in percorsi di inclusione sociale e reinserimento lavorativo.
Questa misura si affianca ai fondi destinati dalla Regione ai distretti socio-assistenziali: per il contrasto alla povertà, per il sostegno al pagamento dei canoni di locazione, per il disagio abitativo. Solo il comune di Alatri ha assistito, con tali fondi, circa 80 famiglie, selezionate in base a pubbliche graduatorie. Fra qualche mese, sarà pubblicato un nuovo avviso pubblico per l’individuazione di nuovi beneficiari delle misure sia di contrasto alla povertà sia di sostegno agli affitti.
Sempre con fondi regionali, i Comuni del distretto finanziano, ogni anno, percorsi di inserimento lavorativo presso aziende private e progetti di agricoltura sociale. Solo nel comune di Alatri, ne hanno beneficiato, nell’ultimo anno, circa 20 famiglie.
Inoltre, c’è un apposito capitolo di bilancio comunale con cui sono finanziati: i contributi temporanei per persone disposte ad una controprestazione in favore della comunità cittadina (i recenti lavori sulla scalinata del Civico cimitero ne sono un esempio), i contributi straordinari, il progetto Job che ha fornito una concreta possibilità di lavoro a 10 persone selezionate con graduatoria.
E’, poi, di questi giorni la pubblicazione di un avviso regionale per finanziare interventi e servizi di contrasto alla povertà presentati dai soggetti del Terzo Settore, incluse le istituzioni ecclesiastiche: progetti finalizzati alla realizzazione di servizi di distribuzione viveri ed indumenti, mense sociali, strutture di accoglienza notturna. E’ chiaro che il comune di Alatri ed il distretto socio – assistenziale A offriranno a tale progettazione il proprio partenariato.
Le istituzioni, insomma, stanno tentando di disegnare un sistema integrato di interventi, volto a superare la serie di misure frammentarie e scoordinate, attraverso un quadro d’azione unitario; anche se le risorse sono ancora insufficienti rispetto alla vastità del fenomeno.
L’invito che, pertanto, mi sento di fare – conferma l’Assessore Fabio Di Fabio – in sintonia con il consigliere comunale Mastracco, è quello di conoscere le possibilità offerte dalla progettazione europea, nazionale e regionale e collaborare, tutti insieme, per quanto possibile, a combattere il triste fenomeno della povertà e della mancanza di lavoro.