HOMEPAGE CRONACA A tu per tu con Mario Carlo Iusi


A tu per tu con Mario Carlo Iusi

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di Laura Frasca

Liceo Pietrobono

Mario Carlo Iusi è un artista nato ad Alatri nel 1995 che, nonostante la giovane età, ha alle spalle quasi 10 anni di esperienza. Le sue opere prendono forma grazie a un sofisticato lavoro di creatività che si fonda su una teoria da lui definita “Semeion”; ciò gli ha consentito di lavorare con artisti di alto profilo che tutt’oggi sono al suo fianco in nuovi progetti. 

Nello scorso mese di giugno ho avuto l’occasione di incontrarlo per la prima volta nel suo atelier: mi ha colpito lo sguardo attento e pieno di vivacità. 

Colgo Mario in un momento di lavoro, il piano dove opera è ancora fresco di colore, semi di zucca e bombolette di vernice sono poggiati casualmenteintorno. In giro per la stanza ci sono varie opere in stato avanzato e altre finite, che sono messe in risalto su mobili o pareti, dando così colore alla stanza bianca in stile minimal. 

Con il sorriso in volto risponde alle domande e inizia a parlare della sua storia.

Mi racconta che il tutto inizia per gioco durante il liceo quando, vagando per i vicoletti di Alatri, insieme a un gruppo di amici, realizza graffiti con delle bombolette spray, le stesse che ancora oggi utilizza. 

Andando avanti col tempo però, Mario si rende conto che il gioco sarebbe potuto diventare una cosa concreta. 

Una pittrice gli lancia una sfida: gli mette a disposizione dei colori primari e lo invita a realizzare un qualcosa. Lui crea ben dodici elaborati.

Me lo dice con una certa soddisfazione, perché lui stesso era diventato consapevole che dalle sue mani avrebbe potuto creare arte vera e propria.

Così, concettualizzata una sua prima teoria artistica, nel 2014 inaugura la prima mostra presso l’Auditorium Conti Gentili di Alatri. 

Mi confessa i molti dubbi provati una volta finito il liceo. Ancora incerto sul futuro, si iscrive alla facoltà di Filosofia alla Sapienza di Roma.  

Durante gli anni dell’Università prosegue con altre esposizioni tra cui la più importante è Acrosomi del 2016, opera complessa in tre parti: presentazione, installazione e cortometraggio, realizzata con alcuni suoi amici.

Ricorda il periodo con queste parole “Ho riempito di significato il seme”. L’insignificante bruscolino è caricodi senso e inizia a comparire nella sua produzione. Nelle opere presenti nello studio lo vedo riprodotto su scala diversa e colori differenti sulle tele, quasi un marchio distintivo. 

Ma è solo nel 2017 che nella capitale inaugura la mostra personale: Interconnessioni alla Roma Art Week – Lab174 e all’interno di una mostra collettiva presso la Galleria “La Nuvola” di Roma. 
Grazie a queste esposizioni, Iusi mi dice che coglierà varie opportunità che lo porteranno a dove si trova oggi. A partire dal 2018 è una girandola di occasioni: prima con l’Art District e poi nelle gallerie di via Margutta. 

Interviene in collettive alla Blue Hall Art Gallery di Roma, a CityLab 971 e con la mostra personale Dei vortici e dei punti ritorna da protagonista alla Galleria “La Nuvola”.

Nel 2020 è alla Esposizione Seven Group di Lugano e nuovamente alla mostra collettiva Hotel Savoy di Roma, Blue Hall Art Gallery.

Dopo il periodo di lockdown caratterizzato da un’intensa produzione torna al pubblico con alcune performance artistiche e una nuova mostra personale alla Green Hall di Roma.

Nel 2023 è l’anno della consacrazione: espone a Arte in Nuvola alla XXIV Biennale d’Arte Contemporanea di Alatri e Fuorisalone di Milano.

Orgogliosamente mi mostra l’installazione presentata ad Alatri, Come le ninfee. I cinque pannelli che la compongono sono poggiati a terra. Provocatoriamente l’artista mi chiede di interagire con essa. Non si tratta solo di contemplarla: mi mostra come fare per cogliere una molteplicità di significati.

Mi fa osservare l’aspetto materico dato dall’azione della spatola che distribuisce il colore sulla tela, insieme agli effetti di vuoto e pieno, messi in risalto dalla luce artificiale emanata dai led, inseriti nelle cornici.

“Il mondo è spento, bisogna accendere l’opera” mi suggerisce. Mi fa notare i punti presenti. Mi si apre un nuovo punto di vista.

Nel gennaio 2024 torna con Incroci d’Arte, mostra d’arte a cura di Alessandro Cocchieri presso il Museo Cambellotti di Latina e Le tre età dell’uomo per il Muccaccia Gallery Project.

In aprile è al Riscarti festival presso il Centro espositivo La Vaccheria

A maggio è vincitore dell’avviso pubblico “Lazio Contemporaneo” in collaborazione con Artivazione per una trasformazione sociale responsabile, fondazione Michelangelo Pistoletto.

Mi anticipa che trascorrerà un periodo presso la Residenza d’artista Cittadellarte di Pistoletto, con il quale ha frequenti incontri e scambi. 

A settembre tornerà ad Alatri con un evento artistico di grande impatto visivo chiamato Luminis con il qualepromette di affascinare e coinvolgere ogni tipo di pubblico. La luce, elemento centrale della sua opera trasformerà l’acropoli di Alatri, offrendo nuove prospettive sul luogo. Iusi auspica che con questo progetto l’arte agirà come strumento attivo per stimolare, coinvolgere e attivare il cambiamento sociale. Una buona occasione per la comunità di Alatri che verrà chiamata ad un impegno sia nella cura del proprio patrimonio culturale che in una crescita nella sensibilità e nell’apprezzamento verso l’arte contemporanea.