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Collepardo – Un successo la visita guidata alla Certosa di Trisulti e al Santuario delle Cese

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E’ stato un successo la visita guidata alla Certosa di Trisulti e al Santuario delle Cese con apertura straordinaria della biblioteca monumentale della Certosa, organizzata dall’associazione Culturale ViVi Frosinone e da Vivi Ciociaria dimostra come i ciociari abbiano voglia di riscoprire la propria terra.


 

Più di 60 persone hanno ordinatamente e in modo silenzioso partecipato a un’attività che si è dimostrata fin da subito interessante. In primis per l’intervento ampio ed esaustivo del Professor Marco Sarandrea, capace di aprire ampi ventagli di conoscenza sulla tradizione monastica e abbiaziale, nonché erboristica della nostra splendida terra, presentando fin da subito parte degli ambienti della Certosa.

Poi a prendere idealmente per mano gli intervenuti, ci ha pensato Pietro Antonucci, guida turistica accreditata della Provincia di Frosinone che attraverso i dipinti del Baldi all’interno della farmacia e delle altre opere esistenti e dislocate nella chiesa e negli ambienti della certosa, è stato capace di costruire un percorso ancor più emozionante che gran parte dei ciociari conosce ma non in modo così approfondito.

A coronare una bellissima giornata dal cielo terso e scaldata da un sole splendente, l’apertura della biblioteca monumentale della Certosa, con ringraziamenti al Dottor Carlo Pelagalli e alla disponibilità di monaci. All’interno 8000 pergamene e più di 50.000 volumi, alcuni narranti la storia di Trisulti con particolare interesse e riferimento agli sviluppi che han portato la Certosa ad essere così come la conosciamo oggi.

Infine, poi, camminata fino al Santuario delle Cese, con colpo d’occhio eccezionale alla scoperta di un luogo eremetico scavato nella roccia. Il prossimo appuntamento, dicono dalle associazioni Vivi Frosinone e Vivi Ciociaria, è per il 3 gennaio prossimo, quando si tenterà di organizzare – la giornata verrà comunicata a breve – una visita con interessamento degli enti locali in quel di Serrone alla riscoperta di sapori genuini della nostra terra, del presepe etnografico, del Museo permanente di costumi teatrali e di un angolo di quella vasta terra dai confini sfumati che risponde al nome di CIOCIARIA.

Le foto sono di Fabio Cicconi e Christian Potenti