In data odierna in Frosinone, il Nucleo Investigativo ha dato esecuzione al decreto di confisca susseguente la misura alternativa della sorveglianza speciale di P.S. con sequestro preventivo dei beni, eseguita in data 27 novembre 2014, emesso dal Tribunale di Frosinone – Sezione Misure di prevenzione, nei confronti dei coniugi D.G 43enne e C.R. 40enne di etnia rom, componenti di gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti, procedendo alla confisca di beni mobile, immobili e conti correnti a carico degli stessi.
I beni colpiti dal decreto di confisca, già sottoposti a sequestro preventivo per un valore complessivo di seicentomila euro, consistono in un terreno sito in Frosinone, una unità immobiliare sita in Ferentino totalmente abusiva, due conti depositi a risparmio e nr. 7 polizze pegno.
Il provvedimento trae origine da una proposta di applicazione della misura cautelare reale inoltrata da questo Comando in prosieguo delle attività d’indagini, coordinate dalla DDA di Roma e dalla Procura della Repubblica di Frosinone, che ha visto coinvolti esponenti di un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti, già sfociate in analoghi provvedimenti, emessi ai sensi dell’art. 321 c.p.p. e 12 sexies L. 356/92, in data 12.02.2013. L’attività investigativa, condotta da questo Nucleo Investigativo, era stata avviata nel 2011 a seguito del ferimento di un soggetto di etnia rom avvenuto in Frosinone (Per tale episodio in data 6 giugno 2011 vennero arrestati, per tentato omicidio, due soggetti di etnia rom DI SILVIO Pasquale e DI SILVIO Roberto).
L’indagine permise di acquisire elementi a carico di complessivi 22 indagati, tra i quali i due destinatari del decreto di confisca, tutti ritenuti appartenenti ad un’organizzazione dedita alla detenzione e spaccio, in Frosinone e altre località, di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina, fornita da soggetti sempre di etnia rom domiciliati in Frosinone e Roma, tra cui anche componenti della nota famiglia “Casamonica”. Il giro di affari si aggirava su circa 50000 euro mensili.
Nel convincimento che l’aggressione ai capitali illecitamente acquisiti sia strumento di efficace contrasto alla criminalità, il provvedimento di confisca odierno è, dunque, l’esito ed il risultato degli ulteriori approfondimenti che la Procura di Frosinone ed i Carabinieri hanno svolto sull’aspetto economico e patrimoniale di alcuni componenti dell’organizzazione che hanno reimpiegato gli illeciti proventi in depositi bancari, acquisito di terreno, costruzione di abitazione.