Durante i Fasti Verolani tutto può accadere. Può accadere di sentirsi completamente assorbiti dalla festosità dei Fasti da dimenticarsi che, a festa conclusa e con qualche bicchiere di troppo, mettersi alla guida è pericoloso. Tragicamente pericoloso.
Ma a Veroli qualcuno ha pensato anche a questo, a come evitare di diventare vittime o carnefici della strada. E proprio durante i giorni dei Fasti Verolani l’Autoscuola Picarazzi ha organizzato dei mini corsi di sicurezza stradale simulando addirittura la guida in stato di ebbrezza.
Guidare non è semplice, non basta mettersi alla guida di un qualsiasi veicolo per saperlo fare e credere di saper già tutto.
Quello che viene insegnato durante il corso della patente è solo una minima parte di ciò che realmente può accadere in strada, sia ai guidatori che ai pedoni.
Ci siamo incuriositi e siamo entrati a chiedere cosa significasse ‘insegnare a guidare ubriachi’. Detta così, potrebbe sembrare fuorviante. In realtà l’insegnamento è tutto l’opposto. Attraverso simulatori di guida in 3D di ultima generazione, l’istruttore Giammario Picarazzi, offre a tutti e gratuitamente la possibilità di vivere da sobri le percezioni distorte della strada che si vivono al volante di un’auto quando si è sotto l’effetto di sostanze alcoliche.
Abbiamo provato e ci siamo seduti, sicuri che tanto noi, adulti e vaccinati, ce la saremmo cavata alla grande. Succede sempre così: pensieri come “tanto a me non capita”, come “ma si, cosa vuoi che succeda” o “tanto so quello che faccio” portano a costruire un’arroganza interiore molto pericolosa. Tutti ci crediamo piloti provetti o dalla parte del giusto, ma se fosse davvero così, gli incidenti non dovrebbero avvenire. Ed infatti tempo pochi minuti e ci siamo ritrovati in un frontale, tanto realistico da farci tremare il cuore.
Allora abbiamo capito: insegnare a guidare ubriachi significa inculcare la consapevolezza di non farlo. E Picarazzi in questo è stato un maestro. Lo era già, dal momento che l’istruttore verolano da anni organizza anche corsi di sicurezza nelle scuole del territorio. Insegna ai più piccoli ad attraversare, ai più grandi a ‘difendersi’ dai pericoli della strada non sempre amica. Attraverso filastrocche che resteranno nella mente dei bambini, attraverso cronaca e racconti che faranno riflettere i più grandi.
Non basta imparare a guidare, occorre imparare a difendersi. A non cadere in luoghi comuni che potrebbero costare la vita. Avvertire e prevenire il pericolo e farlo con la sensibilità ed il coinvolgimento di chi sulla strada ha perso due persone care. Da questo dramma che in Giammario è scattata la volontà di far sì che morti del genere non accadano più.
I tre simulatori utilizzati nei corsi fanno di fatto vivere situazioni di pericolo che potrebbero manifestarsi in strada, simulando guide notturne, in autostrada, su ghiaccio, nelle ore serali, su 9tratti di montagna che, soprattutto in alcune stagioni dell’anno, potrebbero risultare estremamente pericolose.
Per qualcuno i Fasti a Veroli, sono un’occasione per salvare vite. Insegnare a cambiare le marce viene dopo. Prima si insegna a cambiare ‘visuale’ di come affrontare un giorno di festa, anche se la testa è sopra le nuvole. La consapevolezza della distorsione visiva vissuta in autoscuola prima di inoltrarsi per le vie del centro, è un deterrente efficace contro la guida in stato confusionale.
Un’iniziativa, quella di Gianmario Picarazzi, che merita di essere raccontata nella sua purezza d’intenti.
E soprattutto seguire il suo consiglio che a dirlo e ridurlo pare scontato ma non lo è: se proprio necessario far guidare un amico che non ha bevuto.
Quando il lavoro è anche amore per il prossimo.
Monia Lauroni