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Calcio – Frosinone-Udinese, Di Francesco: “Sarà una delle partite più importanti della storia del club”

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Alla vigilia della ‘mamma di tutte le partite’ di questo campionato 2023-’24 per il Frosinone, le parole del tecnico Eusebio Di Francesco in conferenza stampa.

Mister Di Francesco, siamo arrivati alla partita più importante. Da affrontare in maniera diversa dalle altre, senza dubbio. Tutti presenti per questa sfida?

“Per i presenti valuteremo domattina, stiamo cercando di recuperare Mazzitelli e vede alcune situazioni di giocatori in bilico. Ci teniamo strette le valutazioni, non vogliamo dare vantaggi a nessuno per cui in quello che sarà anche per me l’allenamento di rifinitura di domani valuteremo per bene tutto: i convocati, chi andrà in campo dal 1’ e quelli che andranno in panchina e diventeranno importanti a partita in corso. In questa partita più che in altre ci saranno tante partite dentro la stessa. E ci saranno tanti piani per affrontare quella che sarà una delle sfide più delicate degli ultimi anni per il Frosinone. E noi siamo ben consapevoli di tutto questo”.

Ricordo una frase detta il giorno della presentazione: vincere la serie B è stato come vincere lo scudetto per una piazza come Frosinone, salvarsi sarebbe come vincere la Champions. Per Di Francesco è la partita più importante da quando è allenatore o ve ne sono state altre?

“Per me la partita più importante è la prossima. Ma non è solo la mia partita, è la partita di tutti noi. Deve sempre prevalere in ‘noi’. Questa città, questa Società, questa squadra, questo pubblico meritano di restare in serie A per quanto mostrato per attaccamento, passione ed anche in campo. L’obiettivo finale lo abbiamo vicino e in questa partita la parte tecnico-tattica diventa relativa. In una gara nella quale va messa anche la paura giusta che ci fa alzare a tutti l’attenzione, un aspetto fondamentale quando il traguardo è così vicino”.

E’ un bene avere anche paura in sfide come queste?

“E’ un bene se c’è paura, se condivisa, se ce la diciamo senza infingimenti e cerchiamo di superarla insieme, se cerchiamo di aiutarci. E’ una partita delicata ma io che sono a capo di questa squadra so quanto è importante. E so anche che la stiamo preparando al meglio, senza mai perdere il filo conduttore che ci ha portato nel corso della stagion e dell’ultima parte di essa, ad affrontare questa sfida”.

Lei un bravissimo allenatore ed anche un grande psicologo. Cosa ha letto negli occhi dei suoi ragazzi?

“Siamo partiti con l’obiettivo finale in testa, consapevoli che noi eravamo etichettati come una delle squadre pretendenti a retrocedere. Questa cosa è stata una grande forza all’interno del gruppo, che ci ha portato all’ultima partita. Ecco, non dobbiamo perdere il desiderio e il coraggio, che significano sapere come affrontare una squadra avversaria in un momento del genere. Nel termine coraggio ci metto tutto dentro: essere incoscienti, affrontare una squadra sapendo di poterle far male quando ce ne è la possibilità ma anche difendere tutti insieme ancora più forte. Per fare una grande e ottima fase offensiva avremo bisogno di una grandissima fase difensiva di squadra, di una grandissima compattezza. Che non significa stare a 10 o 20 metri dalla porta, significa avere compattezza di squadra dall’inizio alla fine. E’ questo che serve a fare la differenza. Io non solo uno psicologo, mi piace capire e intuire. Ma credo di conoscere questi ragazzi: in loro c’è un grande desiderio di portare questa squadra alla salvezza da parte di tutti”.

In vista della partita di domani teme l’Udinese come squadra o come Società in serie A da una vita?

“Non ci ho nemmeno pensato a questa cosa. In questa settimana mi sono concentrato soprattutto su di noi, sull’approccio che dobbiamo avere. Abbiamo lavorato un po’ meno fisicamente, non ne avevamo bisogno. Abbiamo puntato sulla serenità che permette di affrontare questa partita. Mi sono concentrato anche sulle potenzialità dell’Udinese che ha una identità forte in quello che fa, sulla sua grande fisicità specialmente nella linea difensiva ma anche negli attaccanti e nei centrocampisti. Una squadra strutturata sotto tutti i punti di vista, sia a livello societario che di organico. Non mi aspettavo che potessero arrivare a giocare la salvezza alla fine. Si vede che ci sono state delle situazioni al loro interno che hanno portato a questo epilogo. Ma anche loro affrontano un popolo che noi rappresentiamo e che si vuole salvare”.

Che messaggio vi arriva dalla gente?

“Io quando giro per Frosinone, leggo ovunque ‘difendiamolA’. Ci arriva questo grande messaggio. Ci arriva il calore della gente che ci ringrazia. Ma io vorrei che ci ringraziassero domani a fine gara”.

Stanotte gara-2 della semifinale di basket si è risolta con un canestro a 3” dalla fine, l’autore dei punti della vittoria si è girato al difensore dicendogli: tu non mi puoi battere. Serve anche questa determinazione domani sera per vincere?

“Anche. Ho vissuto una esperienza a Sassuolo, ultima partita col brivido. Come in un film. Noi la vincemmo al 93’ rimanendo in 10 contro 9 contro il Livorno, era la sfida per andare in serie A, avevamo 2 punti di vantaggio in classifica. E’ stata una cosa unica, importante crederci sempre. Questa partita non la racchiudo in 90’ ma in tutto quello che sé stato il nostro percorso. Dobbiamo lottare tutti perché si avveri quello che abbiamo sognato per un anno intero”.

Il fatto di avere due risultati su tre può essere un’arma a doppio taglio?

“Sì, ma preferisco stare da questa parte, avere una chance in più ci permette di avere una percentuale maggiore. Ma non giocheremo per pareggiarla, sarebbe un errore grandissimo. Dovremo giocarla con intelligenza, come abbiamo fatto nelle ultime gare eccetto quella con l’Inter nella quale forse dovevamo essere più scaltri. Dobbiamo cavalcare questo periodo”.

Ha sentito per caso De Rossi?

“Assolutamente no. Siamo dei professionisti, tutti cerchiamo di fare del nostro meglio sempre. De Rossi non ha bisogno di una mia telefonata per spingersi ad avere un comportamento o un atteggiamento differente”.

Nel corso della stagione più volte ha invitato a non guardare il risultato che domani farà la differenza. Il Frosinone mai è arrivato in serie A a giocarsi la salvezza fino all’ultima giornata e per questo le diciamo grazie. Cosa le lascia questa stagione?

“Mi piacerebbe risponderti domani, dopo la partita, bella lunga ed articolata. La ringrazio per le parole ma adesso concentriamoci sulla gara con l’Udinese”.

Che differenza c’è tra preparare una partita durante l’arco della stagione e questa ultima?

“C’è grande differenza proprio perché è l’ultima e non si può sbagliare. Ma vale sia per noi che per loro. Ci sono tanti aspetti, il più importante è quello psicologico. Poi la parte tattica nasce da quello che abbiamo fatto in precedenza. Con atteggiamenti diversi ma che ci hanno portato frutti importanti. Ora cerchiamo di raccoglierli. E avere tutte le situazioni possibili ben chiare. Ho parlato di piano A e piano B, mettiamoci anche il piano C in questa partita. E’ importante prepararla in tutti i modi, usando degli accorgimenti”.

All’andata il Frosinone giocò un ottimo match. Spera di rivedere una prova come allora?

“Noi siamo diversi a livello tattico rispetto alla gara di andata. L’Udinese è sempre quella squadra che trovammo all’andata. Cannavaro ha modificato qualcosa in avanti, è una formazione che non ha mostrato grande aggressività in avanti e invece ha evidenziato un’ottima difesa da quando è arrivato il nuovo allenatore. Una delle squadre che ha subito meno dal suo arrivo. Tutti aspetti sui quali abbiamo lavorato molto”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio