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Calcio – Frosinone, Zortea e Seck si presentano: “Qui per salvarci dando il massimo”

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Conferenza stampa in casa Frosinone per gli ultimi arrivi Zortea e Seck. A fare gli onori di casa, come sempre, il direttore dell’Area Tecnica, Guido Angelozzi. Che apre l’incontro con un brevissimo inciso: “Zortea lo avete già apprezzato domenica scorsa contro il Cagliari e debbo dire che erano tanti anni che lo cercavo: finalmente siamo riusciti a trovarci. Quanto a Seck, vale lo stesso discorso: è dall’estate scorsa che abbiamo preso a messaggiarci, c’era già da allora interesse da parte nostra ma non ci fu la possibilità nel mercato estivo. Quando ho capito che stava andando a giocare in Turchia, gli chiesi se era disponibile a restare in Italia e venire noi. Lui non ha esitato. E siamo felici per entrambi”.

Una domanda per entrambi: qual è stato il motivo che vi ha spinto a venire nel Frosinone?

Zortea: “Innanzitutto ringrazio il direttore Angelozzi che mi ha dato questa occasione. Non è stato facile arrivare qui. Alla fine ci siamo riusciti, anche se con un po’ di ritardo. All’Atalanta ho avuto poco spazio, credevo che la cosa migliore sarebbe stata andare via e cercare qualcuno che mi volesse. Dal Direttore, al momento del contatto, ho sentito subito la fiducia”.

Seck: “Ringrazio il Direttore per avermi portato qui. Già dall’estate scorsa volevo venire, sapevo che il gioco di questo Frosinone sarebbe stato perfetto per le mie caratteristiche. Frosinone gioca un bel calcio”.

Direttore, con il loro arrivo il mercato si è chiuso? Si parla di un attaccante…

“Non cerchiamo attaccanti centrali, non li abbiamo mai cercati. Ne abbiamo 3 e saranno loro anche fino al termine del campionato. Può darsi che farò qualcosa negli ultimi giorni, forse un terzino perché abbiamo degli infortunati. Ma deve essere un giocatore che ci piace, nel caso dovesse arrivare. Faremo invece qualcosa in uscita. Per quanto riguarda Seck, lui è un esterno che può giocare sia a destra che a sinistra ma anche da trequartista e mezz’ala. Ha delle caratteristiche che nella nostra squadra non abbiamo. E bravo nel ribaltare l’azione di gioco. Con il suo arrivo è come se avessi preso 3 giocatori in uno. Sono orgoglioso che abbia scelto il Frosinone anche se aveva un Club turco, una delle prime 4 del Paese, con in quale era praticamente tutto fatto ma lui ha scelto il Frosinone, nonostante gli avrebbero dato molto più soldi”.

Zortea, mister Di Francesco l’ha definita un soldato nel post-gara di domenica scorsa perché ha assimilato subito i meccanismi di squadra.

“Debbo dire che quando era stato accostato il mio nome a quello del Frosinone avevo analizzato bene il gioco della squadra, mi ero documentato ed avevo visto le partite. Mi ero subito interessato alle cose che avrei dovuto fare in campo, qualora avessi cambiato casacca. Poi una volta arrivato ho toccato con mano quello che avevo visto, ho messo a punto gli ultimi dettagli col mister e sono andato in campo. Personalmente so adattarmi alle situazioni, non è stata una fatica entrare nel gruppo. Del quale già conoscevo diversi ragazzi”.

Seck, Juric l’ha ringraziata per la sua professionalità. Cosa può portare a Frosinone?

“Ringrazio anche io il mister, mi ha fatto sempre i complimenti. Porto qui al Frosinone il duro lavoro che ho sempre svolto. Io ho iniziato a lavorare nel calcio a 17 anni, un po’ tardi per cui ho dovuto impegnarmi tanto per colmare il gap”.

Zortea, dopo la gara del Frosinone a Bergamo in campionato Gasperini fu cauto sul discorso della sua partenza.

“Da parte di mister Gasperini ho sempre ricevuto grossi apprezzamenti. Purtroppo la situazione non era giusta per me, eravamo troppi nello stesso ruolo”:

Seck, in estate parlammo di te col direttore. Hai una grande occasione qui al Frosinone: gettare le basi per tornare a vestire la maglia granata con maggiori certezze?

“Assolutamente. So di avere le qualità, adesso debbo mostrarle. Penso che il Frosinone sia la squadra giusta per me e per la mia valorizzazione”.

Zortea e Seck, una domanda per due: che modelli di calciatori avete?

Zortea: “Io ho avuto una evoluzione un po’ strana, quando sono arrivato all’Atalanta ero esterno offensivo e il mio idolo all’epoca era Del Piero. Ma ogni anno mi spostavano più indietro nella posizione e da quel momento in poi non ho avuto modo di cercare un modello di calciatore ideale. Ho dovuto lavorare per essere migliore io sul campo. Negli ultimi anni ho trovato stabilità a fare l’esterno e sono solo concentrato a migliorarmi”.

Seck: “Mi ispiro molto a Leao. Mi piace come gioca. E mi piace Mbappè. Tutti i giovani fenomeni del calcio mondiale. Mi metto su youtube e li studio”.

Zortea, l’impatto: che differenze tra i metodi di Gasperini e Di Francesco?

“Qualcosa cambia e qualcosa è simile nelle metodologie. Nel pressing alto andiamo quasi a uomo e ci sono dei punti di contatto. Quando siamo più bassi, siamo più equilibrati nel difendere. Lo scorso anno a Sassuolo ho già giocato a 4, so difendere di reparto. Qui si è trattato solo di rispolverare qualche concetto”

Seck, cosa prometti ai tifosi?

“Prometto sicuramente impegno. Le mie qualità sono l’uno contro uno, saltare l’uomo. Poi dovrò migliorare nella finalizzazione ed essere più tranquillo in zona gol”.

Zortea, adesso il Verona…

“Sarà una bella battaglia, loro sono una squadra fisica anche senza Djuric. Per me il Frosinone è di livello, possiamo andare ad imporci col nostro gioco”.

Come la vedi la coppia Seck-Soulè? Ti senti già pronto?

“Sono pronto a scendere in campo, son dal primo giorno mi sono allenato. E non credo ci sia una coppia Seck-Soulè. Io posso giocare in tanti ruoli diversi, come ha detto il direttore Angelozzi”.

Qual è esattamente il tuo ruolo?

“Quando ero più giovane ho giocato più alto come esterno sia a destra che a sinistra, poi con Juric nel 3-4-2-1 dovevi giocare da trequartista e un paio di volte da punta centrale. Ma il mio ruolo è giocare da esterno alto, indifferentemente a destra o a sinistra”.

Zortea, hai giocato con Okoli. Vi conoscete bene?

“Siamo grandi amici, quando ero a Bergamo ci siamo sentiti spesso. Mi aspettava ed anche qui a Frosinone siamo spesso insieme fuori dal campo di allenamento”.

Zortea, si parlava del tuo arrivo a fine dicembre. Poi cosa è successo? Come mai questo ritardo?

“Da parte mia era tutto fatto, con il Direttore c’eravamo sentiti. Poi avevamo avuto qualche problema di organico, ha avuto un problema Hateboer e la società ha avuto bisogno di temporeggiare e farmi aspettare”.

Seck, abbiamo rivisto di recente il contatto con Monterisi in Coppa Italia. Ma era rigore o ha fatto bene l’arbitro?

“Ho parlato anche con Monterisi, quello era rigore. Rimango di quell’idea, l’ho detto anche al direttore”.

Zortea, domenica scorsa, al tuo esordio, che tipo di sensazioni hai avuto?

“Domenica ho visto una grande atmosfera. Tutto molto bello, intenso anche in campo con i miei compagni. Ho sentito un bel coinvolgimento da parte di tutta la squadra”.

Seck, che obiettivo hai in questi sei mesi?

“Non ho mai detto quello che voglio fare in termini di gol. Il mio obiettivo è salvarci. Ma mi piace essere decisivo per la squadra in termini di gol e assist. Se arriveranno sono felice per la squadra e per me”.

Zortea, cosa ti ha detto Di Francesco prima della partita col Cagliari?

“Col mister abbiamo fatto una parte tattica prima della gara. E mi è stata molto utile perché non giocavo a 4 da tempo in difesa. E poi mi ha dato abbastanza libertà. Non ho avuto problemi perché avevo al mio fianco Romagnoli che ha grande esperienza, ci siamo aiutati a vicenda riuscendo a stare tutti compatti e ad essere funzionali con gli altri reparti”.

Seck, l’impatto con lo spogliatoio?

“Conoscevo Zortea, Okoli, Barrenechea e Soulè… Siamo tutti giovani, mi piace molto stare qui”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio