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Chiusura dell’80^ edizione della Mostra del Cinema di Venezia

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Ancora una volta la Mostra del Cinema di Venezia non si smentisce. Uno dei due ultimi films in Concorso, Memory di Michel Franco, sembra mettere in pericolo finirà per sconvolgere le previsioni a favore di Lanthimos. Michel Franco è un regista messicano che ha sempre ben figurato sia qui a Venezia che a Cannes, vincendo vari premi. Questa volta punta sui ricordi che finiranno per unire i destini di Saul, benestante, afflitto dalla demenza per cui non ricorda niente o poco della vita recente ma il passato ce l’ha ben presente, e si aggrappa ad esso anche attraverso la musica della sua gioventù, tipo A whiter shade of pale, la cui versione italiana “Senza luce” fu un successo dei Dik Dik, e di Sylvia, interpretata magistralmente da Jessica Chastain, giovane ragazza madre, che lavora in un centro con anziani disabili, che ha lasciato un passato ricco di eccessi di alcool e droghe, per dedicare tutta se stessa alla protezione della figlia adolescente. L’unico legame familiare lo ha conservato con la sorella, avendo troncato del tutto i rapporti con la madre. Saul e Sylvia si incontrano per caso ad una festa di ex alunni del Liceo e Saul, senza ragione la segue fino a casa, finendo per passare la notte sul marciapiede.  Sylvia conquista la fiducia di Saul e dei suoi familiari ma, dopo una certa intimità casuale trai due, la donna chiude i rapporti per non eliminare le distanze che lei ha creato con gli uomini, a difesa sua e della figlia. Nel finale capiremo che la motivazione sta nelle violenze subite dal padre da bambina e che la mamma si ostina a negare. Gli elementi per colpire il pubblico ci sono tutti: la violenza sulle donne, il fatto che la protagonista sia venuta a Venezia su autorizzazione degli autori in sciopero e si è presentata alla conferenza stampa con una tshirt a supporto dello sciopero in atto. L’altro film in Concorso di oggi era Hors saison, Fuori stagione, raffinata commedia sentimentale di Brizé, regista finora dedito a temi sociali. Mathieu è un attore molto famoso, in crisi per il suo esordio al teatro da cui fugge per una settimana di recupero e rilassamento in una spa sulla costa occidentale francese, in un periodo di fuori stagione. Qui, per caso, incontra Alice, che lui ha lasciato 15 anni prima. Le insoddisfazioni di entrambi porteranno i due a riavvicinarsi e a riprendere quella relazione interrotta, in cui cercare le risposte alle crisi attuali. Il regista gioca molto sui primi piani dei protagonisti, con campi e controcampi, silenzi che accompagnano lunghe passeggiate sulla spiaggia o lungo le scogliere su cui si infrangono le onde dell’Oceano, riprese dall’alto che finiscono per schiacciare i due amanti ritrovati. E il finale sarà chiarificatore per il futuro. Il film, nella ovvietà della trama, è nobilitato dalla performance dei due protagonisti: Guillaume Canet e una ottima Alba Rohrwacher.

Alfredo Salomone