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“Letteratura d’evasione – Scritti dei detenuti del carcere di Frosinone”, un’opera per rieducare

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“Che cosa significa essere liberi? Potere uscire di casa tutti i giorni quando si vuole, mangiare a qualunque ora del giorno e della notte, andare a correre in un parco, a scalare una montagna, a fare un tuffo nel mare, fare l’amore con la persona che si desidera ogni volta che se ne ha l’occasione. E come si fa a essere liberi quando ciascuna di queste cose è negata? Una risposta provano a darla i detenuti del carcere di Frosinone”.

Inizia così la trama di “Letteratura d’evasione”, il volume edito da Il Saggiatore che è nato all’interno del laboratorio di scrittura creativa portato avanti nell’istituto di pena di Frosinone.

Ideato dal cantautore, teatrante e poeta Ivan Talarico nel 2020, il laboratorio si inserisce nel progetto “Fiorire nel pensiero” di Federica Graziani dell’Associazione “A Buon Diritto” ed è stato impostato su lettura e scrittura. Infatti, i detenuti che ne hanno preso parte sono stati chiamati a sviluppare dei testi biografici, autobiografici, racconti brevi, poesie e giochi letterali volti a raccontare esperienze personali ed autoanalisi.

Il volume “Letteratura d’evasione” raccoglie, quindi, gli scritti settimanali di 14 detenuti che hanno affrontato il tema della detenzione, cercando di rompere le catene del carcere attraverso la letteratura e, come si legge ancora nella trama, “permettendo sia a chi legge sia a chi scrive di abitare insieme uno spazio di confronto e vicinanza. Uno spazio di libera espressione nel quale gli autori danno voce al proprio passato, ai propri sogni e alle proprie paure, descrivendo gli ambienti della prigione e le planimetrie di città immaginarie, inventano storie a partire da una fotografia e si reinventano come personaggi di finzione, condividono ricordi e parlano di amore e di morte, di errori commessi e di scelte fatte con coraggio”.

Il libro, che si arricchisce delle prefazioni di Luigi Manconi e Alessandro Bergonzoni, è a tutti gli effetti una testimonianza di come la scrittura possa avere dei potenti effetti liberatori e rieducativi per chi vive il carcere. Nella prefazione di Luigi Manconi, infatti, si legge: “Letteratura d’evasione è sia quella che consente al detenuto-lettore di emanciparsi dalla claustrofobia mentale e fisica delle sbarre, delle porte blindate, degli spazi coatti, sia quella prodotta dal detenuto-scrittore. Ovvero da chi, nella prigione psicologica e materiale, ha trovato uno spiraglio per prendere aria, per sgranchire gambe e braccia, per conquistare una porzione di autonomia e libertà”.
Gli autori El Mehdi Belaabdouni, Raffaele Borrelli, Abdel Hadi Bousmara, Andrea Ciufo, Alfredo Colao, Pjetri Gjerji, Ermal Gripshi, Andrea Lombardi, Emanuel Mingarelli, Stefano Palma, Christian Pau, Omar Saidani, Mohamed Shoair, Antonio Vampo.

“Letteratura d’evasione” è acquistabile in libreria o negli shop online dallo scorso 17 febbraio 2022.

Elisa Rossi