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Testimonianza dall’Ucraina di Carlo Nicolini: “La situazione è grave, ma per ora siamo al sicuro”

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Carlo Nicolini nostro connazionale di Brescia e dirigente della squadra di calcio dello Shakthar Donetsk è lì nel mezzo della guerriglia che si sta sviluppando in Ucraina ed è lì con Roberto De Zerbi e tutto lo staff italiano che lavora nella squadra ucraina. La sua testimonianza raccolta dalla nostra redazione ci fa capire quello che sta succedendo a tanti chilometri da noi: “Siamo qui, siamo al sicuro per ora con tutto lo staff e i giocatori in una zona che ci hanno detto che è abbastanza sicura per quanto riguarda il conflitto. Potevamo andare via mercoledì’ sera perchè qualche segnale c’era stato ma non ce la sentivamo di lasciare qui i nostri ragazzi (ci sono 13 calciatori brasiliani con noi con tutte le loro famiglie e i bambini piccoli). Eravamo in Turchia una settimana fa, avevamo capito che qualcosa stava cambiando nel paese ucraino ma non essendo stato fermato ancora il campionato di calcio ucraino siamo venuti qui e poi siamo rimasti. Ora qui in hotel abbiamo ancora internet, scorte di cibo e quando suonano le sirene ci ripariamo nei bunker adibiti. Facciamo fatica anche a dormire. Sotto le bombe è quasi impossibile. La situazione è molto delicata. Stiamo cercando di capire come poter fare per tornare in Italia, siamo in contatto con l’ambasciata italiana ma la situazione qui cambia continuamente. Non ci sentiamo abbandonati ma stiamo cercando di metterci in contatto con le autorità preposte per cercare una via di uscita. Andare via ora con mezzi propri è complicato. Noi siamo qui per fare calcio e non siamo abituati a questo tipo di situazioni, speriamo di poterci mettere in salvo al più presto”.

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