Gli scorsi 18 e 19 novembre, presso la residenza d’epoca Villa Miani di Roma, si è tenuta la XIX edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti con la collaborazione dello studio di consulenza imprenditoriale The European House – Ambrosetti.
Aperto nella mattinata di giovedì 18 novembre con la conferenza stampa in cui è stato presentato il Rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani nel periodo post pandemia e del nuovo censimento del patrimonio enogastronomico alimentare nazionale, il forum ha visto la presenza di esperti, opinionisti, rappresentanti istituzionali, accademici e responsabili delle forze sociali, economiche, finanziarie e politiche. I temi trattati durante le due giornate del forum sono quelli correlati ad ambiente, salute ed economia con annessi approfondimenti e presentazione di ricerche e indagini. Si è parlato, poi, di nuovi modelli di consumo, innovazione imprenditoriale, sfida energetica e transizione ecologica. Il primo trattore a biometano Presentato durante il forum, il New Holland T6 Methane Power è il primo trattore al mondo che viene alimentato per il 100% da biometano. Questa innovazione ha lo scopo di contribuire a contrastare i cambiamenti climatici e ad affrontare il caro prezzi dell’energia. Il nuovo trattore green rientra nell’evoluzione tecnologica improntata sullo sviluppo delle energie rinnovabili e nell’obiettivo di immettere entro il 2030 ben 6,5 miliardi di metri cubi di biometano ricavato dalla trasformazione in energia pulita del 65% di rifiuti provenienti dagli allevamenti Made In Italy. Censimento dei prodotti culinari Dall’ultimo censimento delle specialità culinarie prodotte è emerso che sono ben 5333 quelle presenti in Italia. Parliamo di prodotti realizzati con tecniche tradizionali di almeno 25 anni quali pasta, pane, formaggi, salumi, conserve, frutta, dolci, verdure e liquori che rientrano nel patrimonio enogastronomico italiano. Questa offerta, poi, classificata per regioni è oggi ancora attiva grazie al lavoro di intere generazioni di produttori e agricoltori che si sono impegnati a difendere la biodiversità del Bel Paese. Inoltre, rispetto al 2000 (anno in cui è stato condotto il primo censimento) oggi si conta l’aumento del 167% di questi prodotti salvati dal rischio di estinzione. Nel 2000, infatti, se ne contarono 2188. Aumento di rapporti diretti con i contadini Durante l’incontro sulla “Rete Mondiale farmer markets: il terremoto silenzioso” è stato, poi, evidenziato come durante la pandemia quasi 8 italiani su 10 hanno fatto ricorso ad un rapporto con gli agricoltori per l’approvvigionamento di cibo. Infatti, come stabilisce quest’analisi inserita nel rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani post Covid, è aumentata considerevolmente anche la tendenza degli agricoltori a combinare la vendita diretta con quella online. Questo ha portato gli agricoltori diretti ad una fatturazione media di 6,5 miliardi di euro. Carne sintetica Per quanto riguarda il tema della carne di laboratorio, il dossier “carne Frankenstein” presentato durante il Forum ha evidenziato, invece, come il 95% degli italiani non mangerebbe mai carne sintetica. Questa carne, infatti, non salverebbe gli animali poiché verrebbe prodotta sfruttando i feti delle mucche e non salverebbe l’ambiente poiché la sua produzione porterebbe ad un consumo maggiore di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali. Inoltre, non preserverebbe la salute poiché i prodotti chimici utilizzati potrebbero non essere sicuri per il consumo alimentare e non sarebbe neppure accessibile a tutti, in quanto, la produzione prevede l’utilizzo di un bioreattore che consente l’ottenimento di un prodotto sintetico e ingegnerizzato.
Elisa Rossi