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COVID: D’AMATO VISITA UMBERTO I DOPO VIOLENZA NO-VAX CONTRO MEDICI E OPERATORI PRONTO SOCCORSO

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L'assessore alla Sanità della regione Lazio Alessio D'Amato con il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti durante la conferenza stampa per l'attacco hacker ai sistemi informatici della Regione Lazio, Roma, 02 agosto 2021. ANSA/ANGELO CARCONI
“Un attacco inaudito ed intollerabile che ha coinvolto il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, dove ieri notte, medici ed infermieri sono stati costretti a sigillare i locali per arginare la pressione violenta dei manifestanti arrivati a decine. Ho voluto ringraziare questa mattina le nostre operatrici e i nostri operatori per il coraggio e la dedizione, non hanno fatto un passo indietro contro i violenti ed hanno sempre garantito l’assistenza. Il bilancio purtroppo parla di due operatori sanitari feriti, una infermiera ha ricevuto una bottiglia in testa e due agenti feriti. E’ intollerabile, giù le mani dal personale sanitario!”.
Lo dice l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato che questa mattina accompagnato dal direttore generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’ Alba e Francesco Pugliese Direttore del DEA, il ha visitato il Pronto soccorso e incontrato gli operatori in servizio dopo la denuncia di quanto accaduto ieri dopo le manifestazioni quando uno dei fermati è stato portato in Pronto soccorso per accertamenti dato lo stato di visibile alterazione mostrato. La persona in stato di fermo domani sarà processata per direttissima. Durante il triage, l’uomo ha insultato e aggredito, non solo verbalmente alcuni operatori sanitari e il personale di vigilanza. Contemporaneamente all’esterno del Pronto Soccorso si erano radunati almeno 30/40 manifestanti violenti che hanno preso di mira con urla e slogan gli operatori sanitari. “L’intervento della Celere ha evitato che la situazione degenerasse anche se i violenti entranti di forza nell’ area Accoglienza hanno in tutti i modi impaurito e minacciati i presenti. Tutti gli operatori sanitari – ai quali va il più grande sostegno e vicinanza – per aver saputo fronteggiare anche questa situazione, dopo quasi venti mesi di lavoro in prima linea contro il Covid – hanno comunque garantito il loro servizio, nonostante il clima di paura ed intimidazione imposto dai manifestanti che sono stati poi allontanati dalla celere che ha presidiato l’ospedale per tutta la notte” conclude il direttore d’Alba.