E’ uscito già da un bel po’ riscuotendo buon successo di pubblico “Merlino”, l’ultimo romanzo di Andrea Foschini.
L’autore non ha dovuto ricorrere neanche a una insinuazione hystorically incorrect per affascinarci. La narrazione è quella della storia ufficiale di Merlino, Artù, i cavalieri, Morgana, Lancillotto e Ginevra, ma il racconto porta il lettore in una dimensione nuova ed originale come fosse tutta un’altra storia.
Con fraseggio poetico ossessivo e contrappunto icastico, la fabula si snoda suadente e incisiva tra battaglie, sortilegi, ammazzamenti e amori, in cui ogni tanto si affacciano Artaud, Beckett e Ovidio; ma è un lampo istantaneo che svanisce nell’attacco seguente, lasciando Foschini solo, come Merlino nella foresta ora straziato ora cullato. Nel gioco dell’incanto anche duro e sferzante l’autore ci accompagna attraverso un mondo più fantastico del fantastico mito, più leggendario della leggenda stessa. Non si riesce a volgere lo sguardo o l’attenzione altrove: c’è Merlino, tanto basta.
Abbiamo uno stilista, come si autodefiniva Céline, da leggere a casa, nelle scuole di ogni ordine e grado, in quelle di scrittura creativa, dove volete, ma fatelo. Abbiamo uno stilista, non lasciamocelo scappare.
Patrizio Minnucci