Chissà se quel primo raggio di sole cadde a terra dal carro di Fetonte. Prima degli Hethei, prima che tutto trovò inizio. Quel raggio di sole che scivolò nell’angolo nord-est del muro orientale dell’Acropoli e la luce si fece terra, pietra, perimetro di costellazioni. Proprio lì dove le bussole impazziscono e il Sole detta le sue leggi e le sue precisissime misure. Era il 21 giugno di un tempo indefinito che diede sostanza alla città di Alatri. Ed ogni anno da quell’allora che non ha misura, la terra dei Ciclopi festeggia il suo Natale.
In occasione del Solstizio d’estate dell’anno 2021, un nuovo allestimento si ‘congiungerà’, radioso di restauro, al Museo civico di Alatri. Si tratta del restauro di una delle due tombe a “cappuccina” rinvenute nel febbraio del 2020 in via Campello durante degli scavi di natura privata in un’area soggetta a tutela archeologica. La tomba a cappuccina esposta nel museo è stata rinvenuta in seguito ad indagini archeologiche preventive eseguite dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina. Dal punto di vista archeologico l’area in esame presenta scarsa documentazione per una ricostruzione degli insediamenti in età-protostorica; vi è, però maggiore documentazione per il periodo romano: sul finire del IV secolo a.C. era parte integrante del’Ager dell’Antica Aletrium.
Dagli studi di Francesca Della Porta ed Emanuela Giovannino si evince che il territorio in questione sia stato frequentato, senza soluzione di continuità dall’età romana fino all’epoca medioevale. Le due sepolture, comunque sono probabilmente parte di un’ampia necropoli che si estendeva in loco; nei dintorni, infatti, sono presenti numerose cisterne romane (località Grotte), mentre altri rinvenimenti ceramici evidenziano un’occupazione capillare dell’area in antico.
Le 24 cassette di reperti individuati dopo le indagini archeologiche, sono state trasferite presso il Museo Civico di Alatri, sotto la tutela del direttore del Museo civico di Alatri Luca Attenni, e successivamente alcuni reperti sono stati restaurati da Agnese Livia Fischetti, che tra l’altro ha curato il restauro delle antefisse in potnia theron e della tegola piana del tempietto etrusco-italico di Alatri. Tutte le attività si sono svolte con la supervisione della funzionaria della Soprintendenza Chiara Delpino che ha seguito tutto l’iter dal ritrovamento alla valorizzazione. L’allestimento è stato possibile grazie ad un contributo che la Regione Lazio ha assegnato al Comune di Alatri nell’ambito del Piano 2020 della L.R. 29/2019. Soddisfatto ed entusiasta il consigliere Fantini che riconosce in questo nuovo allestimento l’arricchimento di una nuova testimonianza per il museo civico di Alatri, struttura che ha raggiunto il suo assetto definitivo con il completamento del progetto di sviluppo ideato dal direttore Luca Attenni e realizzato grazie all’intercettazione di importanti finanziamenti regionali. Un nuovo ‘raggio di luce’ nel Museo civico di Alatri, un nuovo perdersi nella bellezza dei contrasti di questa terra, come il primo sole, senza direzione.
M.L.