Un nuovo impulso all’organizzazione della Caritas lo aveva dato lo scorso mese di dicembre monsignor Lorenzo Loppa, vescovo della diocesi Anagni-Alatri, nominando i codirettori don Rosario Vitagliano e Piergiorgio Ballini, vicedirettore Vincenzo Piccolo e come responsabile della formazione Annarita Pica.
A loro quattro, il vescovo Loppa affidò le chiavi di una riorganizzazione indispensabile alla vera mission della carità cristiana.
E ieri, presso il centro pastorale di Fiuggi fonte, si è svolto il primo incontro (organizzato dalla forania di Fiuggi) teso alla formazione dei nuovi volontari Caritas.
Alla presenza del codirettore Piergiorgio Ballini e della responsabile formazione Annarita Pica, decine di persone hanno mosso i primi passi in questa esperienza di vita straordinaria: “Stiamo cercando insieme di percorrere la strada che ci consente di attraversare quel ponte e passare quel confine che divide le parole dai fatti.
La carità non è elemosina – ha spiegato il codirettore Ballini – non si tratta soltanto di distribuire pacchi e offrire il proprio aiuto esclusivamente nel momento del bisogno, perché la Caritas non ha soltanto la mera funzione pratica, che, comunque, viene esplicata a seguito di un qualcosa di non pratico!
La carità cristiana funziona, ed è nel pieno del suo senso, qualora una comunità cristiana cammina insieme alla Caritas, perché dobbiamo sempre ricordare che dopo la Parola, dopo l’Eucarestia, c’è la Carità.
Il rischio è quello di fare un qualcosa che resti relegato soltanto alla materialità, noi invece dobbiamo dimostrare di avere un valore aggiunto: accompagnare e accogliere le persone a braccia aperte.
Caritas non è solo un centro di ascolto per i bisogni momentanei e i problemi non possono ricadere sui volontari ma è nella comunità parrocchiale, come una grande famiglia, che va ricercato il senso di appartenenza, facendo sentire la propria vicinanza.
Per questo motivo abbiamo intrapreso delle iniziative – annuncia il codirettore Piergiorgio Ballini illustrando alcuni progetti nati in questi mesi – innanzitutto la costituzione di una rete che ci permetta di stare in comunione come Diocesi per accentrare tutte le risorse, dando vita ad un banco alimentare unico diocesano per tutte le parrocchie. Per questo abbiamo creato tre magazzini (Alatri, Anagni e Fiuggi) che smisteranno le risorse alle foranie.
È bene sottolineare che la carità non deve guardare alla fiscalità, dobbiamo imparare ad essere molto elastici nel comprendere la tipologia di esigenza; dobbiamo essere persone che fin da subito danno l’impressione di poter aiutare il “prossimo”, entrando in punta di piedi e con estremo rispetto nella vita di un nostro fratello.
La Caritas quindi è anche mettere gli strumenti in mano alle persone e responsabilizzarle, accompagnando altresì i nostri fratelli durante le difficoltà di un percorso di vita. Per questo motivo, entro fine mese, apriremo l’emporio solidale, vicino il deposito della Cotral. Con accesso diretto in negozio tramite la tessera sanitaria, coloro che usufruiranno del servizio potranno fare spesa come se stessero passeggiando all’interno di un comune supermercato. L’idea è proprio quella di aiutare le persone bisognose ma nel modo più normale possibile, responsabilizzando coloro che si interfacciano con questo servizio: finalmente, in modo del tutto autonomo, potranno gestire le proprie risorse!
Dobbiamo essere pronti – è il monito di Piergiorgio Ballini – in base ad uno studio della Caritas Italiana, a causa dello sblocco dei licenziamenti e in virtù della grave crisi economica post Covid, si moltiplicheranno le richieste di aiuto. È nostro dovere dotarci di una struttura che funzioni al meglio e che non disperda risorse da destinare ai più bisognosi, nel segno di quello “spirito cristiano” di mutuo soccorso che impone di aiutarci l’uno con gli altri, togliendoci di dosso qualsiasi etichetta e avendo come unico scopo quello di concentrarsi soltanto sulla carità cristiana, come ci viene insegnato dal Vangelo.
Questo è il primo incontro a cui ne seguiranno dei successivi nelle foranie di Anagni e di Alatri, è un momento di rinnovamento e profondo cambiamento della Caritas, dobbiamo affiancare i parroci in questo percorso di carità cristiana e testimoniare all’interno della comunità cattolica il nostro dovere.
Possiamo mettere in pratica queste parole soltanto con un confronto frequente, sano e sincero”.
Crisi Covid e allarme povertà, la risposta della Caritas
Foto: alcuni momenti della riunione presso il centro pastorale di Fiuggi