Il Covid non molla, i contagi salgono ed i vaccini? Ce li facciamo in casa. Mario Draghi aveva dato l’annuncio nel pomeriggio del 12 marzo: “Una prima azienda ha concluso un contratto con una multinazionale titolare di un brevetto per produrre il vaccino anti Covid in Italia”. L’azienda ad aver siglato la lettera di intenti è la Patheon Thermo Fisher con sedi a Ferentino e a Monza. E sarà proprio il nuovo reparto sterile di Ferentino, oltre a quello di Monza, interamente integrato con gli attuali laboratori e con gli uffici gestionali per gli interventi di ricerca e sviluppo finalizzati al potenziamento del settore dell’immunoterapia e al settore dei biofarmaci ad azione anti neurodegenerativa, la sede ritenuta più adatta a produrre l’antidoto tedesco Curevac, sviluppato con la tecnica dell’RNA messaggero come per i vaccini Pfizer e Moderna che stanno confermando l’altissima performance in termini di efficacia. La rolling review per il tedesco Curevac, ossia l’accelerazione nelle sperimentazioni, da parte dell’Agenzia del farmaco europea è partita il 12 febbraio. Tutto questo arriva in concomitanza con una previsione sconcertante di una società USA che ha come presidente Bill Gates, secondo la quale nel prossimo quadrimestre si prevedono altri 25.000 morti causa Covid. Secondo la stessa società, non bastano le sole misure di distanziamento, per quanto siano da rispettare, ma solo attraverso una massiccia campagna vaccinale si potrà scendere alla comunque spaventosa cifra di 50 – 100 morti al giorno al livello mondiale. Tradotto in termini spicci: più vaccini si producono più in fretta si avrà la possibilità di ridurre la mortalità tra le popolazioni. Nelle previsioni e negli ‘auspici’, nel piano Draghi, l’Italia conta di raggiungere la cifra di 500.000 vaccinazioni al giorno.
Monia Lauroni