HOMEPAGE CRONACA Carletto e l’etica della qualità

Carletto e l’etica della qualità

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Non vogliamo iniziare parlando di speranza, di coraggio e di Covid. Il Covid è bastardo e non merita attenzione. Lo sappiamo tutti che ci siede accanto, si alza e si addormenta con noi. Parlare di eroi e coraggio sarebbe troppo scontato e Carlo Fiorini, il cuoco chef ‘ supercalifragilisticexpialidocious’ e rockettaro, grazie a Dio, di Trattoria Sora Locì, scontato non lo è affatto, non lo è mai stato. Passiamo direttamente a cosa ha fatto il nostro Carletto. In un vicolo stretto, in un periodo stretto, in un paese ristretto ha dato vita a qualcosa che a nostro parere si accosta benissimo alla definizione di ‘Bene Culturale’ alla pari della pittura, della scultura e dell’architettura : ha riportato in prima linea il Sapore, quello del lavoro manuale dell’uomo. Quello che si crea dall’insieme di attività che hanno trasformato il territorio in frutti dell’agricoltura e in risultati dell’allevamento. Nasce da questo ‘Bottega Convivio Bona Vergli’, dalla volontà di difendere quella grande ricchezza rappresentata dai piccoli produttori dell’agroalimentare regionale. Carlo va veramente in giro per tutto il Lazio per conoscere queste persone, per scovarli uno a uno. Quello che gli interessa non è solamente il loro prodotto, ma gli interessano le storie e la vita di queste persone. Poi, metterli tutti insieme, tutti e ottanta, e scusate se son pochi, nella sua bottega e portare a tavola un’etica diversa, un’etica della verità e perciò a un’etica della qualità. Sono storie che si possono e si devono raccontare, le storie delle persone che coltivano queste specificità, gli uomini e le donne che stanno dietro questi prodotti unici. Bona Vergli è una vera forma di educazione alimentare. Ci stiamo gradualmente disabituando all’ingrediente più importante, che è proprio il sapore. Il sapore di qualità. Eppure, il patrimonio di cui siamo più ricchi è sempre stata la qualità del gusto e del sapore artigianale, dei prodotti che vengono lavorati come lo si faceva in quei tempi quando le botteghe erano il punto di incontro e di scambio delle informazioni, dove la bottega alimentare fungeva da centro di smistamento delle ultime notizie e di conoscenza reciproca. Parlare amichevolmente delle solite cose, che pure avevano una loro forma meravigliosa. La bottega di Carlo è così, tanti paesi in un paese. Unico, con una sua identità, un suo statuto, una legge propria. Paesi di eccellenze roccaforti, buone come il pane, inespugnabili, autosufficienti, bastanti a se stesse. L’amore per il convivio è una cosa ancestrale. Il cum vivere è la caratteristica dell’uomo sociale, dell’uomo gaudente, dell’uomo che trova soddisfazione nel piacere del cibo, della compagnia, della condivisione. E’ ‘ultima cena’ intesa come condivisione. ‘Bottega Convivio Bona Vergli’ ’è così in un certo senso l’ultima chiesa laica dell’eccellenza e del sapore, animata da un modello di domani positivo e al passo con i tempi, ma con lo sguardo rivolto alle origini del passato coinvolgendolo nel futuro. La continua ricerca di qualità del prodotto e l’autenticità di quel sapore ormai dimenticato è un pezzo enorme della nostra identità. E’ la bellezza dei nostri territori laziali. E ce l’abbiamo tutta qui, a Veroli, dietro quel banco e sugli scaffali. Scovata, scelta e promossa da Carlo Fiorini, il giovane imprenditore ernico, che ha saputo accordare gli strumenti per orchestrare il concerto di nicchia alla tavola del domani. Bona, anzi bonissima Vergli.

Monia Lauroni